Crisi alla Zeolite «Fabbrica riaperta non prima di 3 mesi»
MIRA. È stata redatta ieri dal ministero del Lavoro e inviata alle parti la bozza di accordo che dovrebbe porre fine al contenzioso fra Reckitt e Zeolite sulla gestione del trattamento delle utenze comuni. Un accordo che porterà, secondo i sindacati, a una riapertura della fabbrica per la quale ci vorranno però da ora, se tutto dovesse filare liscio, almeno tre mesi.
Zeolite srl produce a Mira zeolite (un allumino silicato cristallino), polimeri (policarboxilati) e silicati solubili e si trova all’interno dell’area dell’ex Mira Lanza. La situazione si è complicata sempre più a causa di un contenzioso sul pagamento delle bollette energetiche fra aziende fino a costringere Zeolite a chiudere e a mettere in mobilità tutti i dipendenti, una quarantina di persone.
Spiega Davide Stoppa per Filctem Cgil: «L’accordo è stato redatto direttamente dal ministero del Lavoro dopo che sono state sentite con attenzione le ragioni delle parti, le scuse per non risolvere la vicenda non ci sono più. Basterà far partire al più presto la collocazione dei contatori per valutare la dimensione dei volumi per il trattamento delle acque di raffreddamento. Reckitt si basa su stime, ma giustamente Zeolite vuole rendersi conto da sola di quanto consuma. Questa operazione costerà 50 mila euro».
Nell’accordo definito a Roma e trasmesso alle parti nelle scorse ore si è finalmente raggiunto un compromesso fra le richieste di Zeolite srl e quelle di Reckitt Benckiser che permetterà una separazione fra le utenze. Una anticipazione dei costi e degli investimenti sarà fatta dal Comune e dalla stessa Reckitt. (a.ab.)
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