Crisi alla Vetronaviglio tutti in cassa integrazione

Pianiga. Ieri vertice in Regione con sindacati e azienda per riaprire la mediazione La Cgil: «C’è la possibilità della mobilità volontaria, stiamo trattando gli incentivi»
Di Alessandro Abbadir

PIANIGA. Cassa integrazione e mobilità volontaria. Sono queste le prospettive di ammortizzatori sociali che si sono aperte ieri per la prima volta alla Vetronaviglio di Rivale di Pianiga. La discussione del futuro dell’azienda è avvenuta ieri in una riunione che si è tenuta in Regione alla presenza dei funzionari dell’ente e della Città Metropolitana.

«Per la prima volta», spiega il rappresentante Filctem Cgil Michele Pettenò, «si è aperta con l’azienda di Pianiga un’importante mediazione dopo settimane e settimane di scontri e proteste. Si apre la prospettiva di guidare la chiusura dell’azienda su cui noi siamo fermamente contrari in modo meno traumatico possibile. Per questo saranno anche studiate delle misure di mobilità volontaria, con degli incentivi che stiamo discutendo con i vertici dell’azienda. Siamo fiduciosi che il nuovo clima di dialogo possa portare a soluzioni condivise che evitino una traumatica e immediata mobilità al primo gennaio 2016. Sull’ammontare degli incentivi stiamo trattando direttamente con l’azienda sentendo anche il parere degli operai». Alla trattativa con l’azienda ieri in Regione c’era anche il rappresentante della Femca Cisl Giuseppe Callegaro.

La tensione all’azienda che produce contenitori di plastica è iniziata ai primi di settembre, quando la Vetronaviglio ha annunciato di voler trasferire tutta la produzione a Milano da gennaio 2016, motivando l’operazione con problemi di bilancio. Secondo il sindacato, sono 25 i lavoratori che perderanno il posto, in quanto non sono disposti ad alcun trasferimento. La decisione di indire lo sciopero ad oltranza è arrivata dopo il fallimento delle trattative. L’azienda che fino ad ora era contraria alla concessione di qualsiasi ammortizzatore sociale sembra aver cambiato rotta anche dopo la denuncia per condotta anti sindacale. Si attende la sentenza del Tribunale del Lavoro di Venezia per il 26 novembre. L’azienda di Pianiga infatti ha messo in ferie forzate una ventina di dipendenti, quelli che avevano scioperato nelle scorse settimane e li ha sostituiti, secondo i sindacati, con personale proveniente da Milano. Sempre secondo i sindacati «il mancato pagamento dei lavoratori riguarda solamente una gran parte di quelli che hanno aderito allo sciopero».

L’azienda, in ogni caso, sulla chiusura dello stabilimento sembra irremovibile: a Rivale entro un mese e mezzo non si produrrà più.

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