Crisi alla Vetronaviglio, tremano in 40

Pianiga. Adesione totale allo sciopero, il sindacato accusa: «Timori per i pagamenti e il trasferimento»

PIANIGA. Adesione totale ieri mattina allo sciopero indetto dall’azienda Vetronaviglio srl di Rivale di Pianiga. Dalle 8 alle 12 i dipendenti hanno fermato la produzione. L’azienda è in grosse difficoltà economiche e ormai non paga più nemmeno i fornitori. Per salvarsi dal tracollo economico, la Vetronaviglio sta cercando di traslocare la sua attività produttiva in Lombardia dove avrebbe stretto, secondo i sindacati, un accordo con una ditta che lavora per conto terzi in grado di fornire manodopera a prezzi più bassi.

«Molti fornitori», spiega Michele Pettenò della Filctem Cgil, «ci hanno detto che temono di non venire pagati più per centinaia di migliaia di euro dall’azienda. Tanti pagamenti sarebbero già ora in grosso ritardo. Chi la gestisce, per salvare il salvabile e poi magari arrivare a dichiarare fallimento e riaprire sotto altro nome, sta facendo lavorare in questo ultimo mese i 40 operai a ritmo continuo, facendo portare fuori gli stampi industriali dal sito di Pianiga per poi spedirli chissà dove. Il patrimonio di questa azienda che produce materie plastiche è rappresentato sostanzialmente dai mezzi di produzione, visto che il capannone in cui si trova non è di proprietà». Ci sono poi altri fatti che inquietano: l’azienda ha fatto chiudere nei giorni scorsi il riscaldamento, facendo restare al freddo i dipendenti.

I sindacati e gli operai sono decisi ad andare avanti. In questi giorni hanno anche spedito una lettera al prefetto Domenico Cuttaia chiedendo di difendere la fabbrica e i 40 posti di lavoro. «Gli scioperi in questo mese saranno a raffica», preannuncia Pettenò, «Se i titolari pensano che li lasciamo lavorare tranquillamente per portare via tutto e salvarsi dalla montagna di debiti che stanno accumulando, si sbagliano di grosso. Renderemo difficile la vita di questo progetto pensato sulla pelle dei lavoratori». (a.ab.)

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