Crisi alla Record Cucine Si apre il concordato

Pramaggiore. La seconda azienda del territorio conta circa 150 addetti I dipendenti sono da più di un anno in regime di cassa integrazione a rotazione

PRAMAGGIORE. Aperta la procedura di concordato preventivo per la Record Cucine srl. La seconda azienda del territorio per numero di addetti, in grave difficoltà dal 2011 per la crisi globale che ha investito l’economia e quindi gli ordinativi di cucine, ha depositato scorsi la proposta concordataria al tribunale fallimentare di Venezia, che ha nominato il giudice delegato per la procedura Rita Rigoni e il commissario giudiziale Emanuela Vigani. L’udienza di convocazione dei creditori è stata contestualmente fissata per il 2 maggio. Il mobilificio, che nel 2004 sfornava 100 cucine al giorno, conta circa 150 dipendenti per tutto il 2012 in regime di cassa integrazione a rotazione su base settimanale in modo da evadere il lavoro quando c’erano le commesse. La proprietà ha cercato in tutti i modi di evitare la strada del concordato impegnandosi sulla strada della ristrutturazione del debito aziendale, delineato da una società di consulenza specializzata, che doveva essere funzionale al rilancio della società. La crisi del settore mobiliero ha investito il mobilificio che, negli ultimi cinque anni, ha visto erodersi progressivamente la sua posizione sul mercato.

Nessun cenno di ripresa e la proprietà si è trovata costretta a ricorre al concordato preventivo. Record Cucine fa parte del gruppo Setten, il gruppo trevigiano, nato negli anni Settanta, dà lavoro complessivamente a circa 400 persone ed esporta i suoi prodotti in trenta Paesi. Oltre al mobilificio di Pramaggiore, il gruppo possiede numerosi marchi.

Tra di essi c’era anche la Veneta Mobili di San Stino, azienda ceduta ad una società di Perugia nel maggio 2012. I 31 lavoratori sanstinesi hanno strappato solo pochi giorni fa un accordo con la nuova proprietà.

Claudia Stefani

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