"Cricca" in Provinciaprocesso al via il 4 luglio

Accolta la richiesta di rito abbreviato a carico degli arrestati per il giro di mazzette scoperte in Provincia. Ora gli imputati hanno 15 giorni di tempo per chiedere l'abbreviato ed evitare così di comparire in aula
Uno degli incontri della cricca
Uno degli incontri della cricca
VENEZIA. Il processo immediato si farà: il giudice Antonio Liguori lo ha concesso, fissando l'udienza per il 4 luglio. Ora, Claudio Carlon, Domenico Ragno e gli imprenditori hanno 7 giorni per decidere se chiedere l'abbreviato, evitando l'aula. Intanto, Silvano Benetazzo ha inviato un memoriale al pm e vuole patteggiare la pena. A chiudere le indagini sui sette arrestati per la corruzione nell'ufficio Edilizia della Provincia e a chiedere il giudizio immediato in modo da celebrare il processo con gli indagati in carcere e agli arresti domiciliari è stato il pubblico ministero Stefano Ancillotto. Nel frattempo, però, il rappresentante della procura avrebbe portato avanti la trattativa con l'avvocato Danilo Taschin per trovare un accordo sulla pena di Silvano Benetazzo, l'imprenditore che ha ottenuto gli arresti domiciliari la settimana scorsa, dopo aver trascorso due mesi e venti giorni in una cella del penitenziario di Treviso.


Fino ad oggi, Benetazzo ha sostenuto di essere innocente e ha respinto le accuse, mentre il suo difensore si è battuto per la sua scarcerazione puntando sulle cattive condizioni di salute dell'imprenditore. Ma sulla base di una consulenza medica, il giudice Liguori ha ritenuto che le sue condizioni fossero compatibili con la detenzione. La settimana scorsa, però, grazie anche al parere positivo del pm, Benetazzo è potuto tornare nella sua casa di Campolongo Maggiore e probabilmente questo si deve a due motivi: il memoriale inviato al rappresentante della Procura in cui fa alcune ammissioni; le trattative con l'accusa per uscire subito dal processo con una pena di tre anni di reclusione, senza attendere il processo. Alla prima udienza, dunque, gli imputati si troveranno in sei: oltre ai due funzionari della Provincia, gli imprenditori Giuseppe Barison, Dario Guerrieri, Remo Pavan e Rino Spolador, l'unico di loro ancora in carcere. Non è escluso, però, che entro la settimana prevista dal codice alcuni degli imprenditori chiedano di essere processati con rito abbreviato, cioè senza finire in un'aula aperta al pubblico davanti al Tribunale, allo stato degli atti e usufruendo delllo sconto di un terzo sulla pena finale. Se lo chiedessero a celebrare il rito toccherebbe al giudice dell'udienza preliminare Daniela Defazio.


Le indagini, comunque, non sono concluse: il pubblico ministero Ancillotto ha stralciato altri episodi di corruzione sui quali sta indagando la Guardia di finanza. Inoltre, potrebbe aprirsi un'altro filone d'inchiesta che comunque non porterebbe ad esponenti politici. Questo dipende anche dalle ammissioni che avrebbe fatto Benetazzo nel suo memoriale. Da precisare, infine, che Paolo Bordin, uno degli imprenditori che facevano parte della cricca, è stato assessore nel comune di Campolongo, ma non di una giunta di centrodestra, come riportato erroneamente in precedenza, ma di centrosinistra.

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