Cresce l’occupazione nel Veneziano, ma il calzaturiero rischia il collasso

La preoccupazione della Cisl per la situazione di Superjet e Speedline, mentre nel comparto pubblico e sanitario si punta su nuovi contratti e aumenti per fronteggiare le difficoltà strutturali

Maria Ducoli
L’incontro della Cisl all’hotel Belstay di Mestre
L’incontro della Cisl all’hotel Belstay di Mestre

Le sfide del lavoro, le difficoltà, ma anche i traguardi raggiunti, sono stati al centro dell’incontro che ha aperto il cammino verso il congresso della Cisl, in programma lunedì 7 e martedì 8 aprile 2025.

La situazione, spiega il segretario generale della provincia di Venezia, Michele Zanocco, è positiva: «Il saldo del primo semestre del 2024 vede 1500 posti di lavoro in più rispetto al 2023». Cresce del 2% anche il part time, che ad oggi riguarda il 37% dei contratti totali, di cui il grosso è delle donne (51%).

Non è tutto oro quello che luccica: se nel Veneziano è aumentata l’occupazione, la Cisl continua a essere preoccupata per il settore calzaturiero. «Una situazione sempre più nera» commenta Giuseppe Callegaro, segretario della Femca, «abbiamo ottenuto 8 settimane aggiuntive di cassa integrazione rispetto ai 90 giorni previsti, le difficoltà in Riviera del Brenta sono nate lo scorso aprile, pensavamo fosse una bolla momentanea, invece ci aspettiamo un inizio 2025 complesso». Sono 1.300 le unità lavorative del settore in tutta la provincia e, sottolinea il sindacalista, senza ammortizzatori sociali c’è il rischio della chiusura delle attività.

L’ultimatum per la vendita di Superjet International doveva essere il 31 ottobre ma, di fatto, non è cambiato nulla. «Si tratta di una vicenda che attraversa più ministeri, ora spetta al Comitato di sicurezza finanziaria decidere, ma non è semplice» fa sapere Matteo Masiero, segretario generale Fim Cisl Venezia, «la cosa importante è che Leonardo non esca dalla partita, è strategico».

Spostandoci a Santa Maria di Sala, anche la questione di Speedline, azienda che produce cerchi in lega per auto di lusso, è ancora tutta aperta. «Il tribunale ha tempo fino al 18 novembre per fare le sue valutazioni, la situazione dovrebbe risolversi» prosegue, spiegando che se il parere sarà positivo non ci sarà più il commissario giudiziale ma si passerà a una fase di amministrazione straordinaria, che prevede il congelamento dei debiti e l’incasso dei crediti.

Una buona notizia c’è: nei giorni scorsi è stato firmato il contratto delle funzioni centrali con aumenti del 6% per il triennio 2022-2024 e nella manovra finanziaria sono già previsti incrementi del 5% per il prossimo triennio.

«Parliamo di oltre 300 euro lordi in più. Una cosa positiva perché restituisce delle risorse ai lavoratori per affrontare i costi della vita sempre più alti» spiega Massimo Grella, Cisl Fp. Gli enti pubblici, infatti, sono in difficoltà: dalla giustizia al Ministero degli Interni, quindi la prefettura, ma anche Inps, Inail e Ispettorato del lavoro, tutti con carenze di personale ormai croniche.

Tra le sfide del lavoro, non manca il tema legato alla sanità. Per la Cisl Fp è fondamentale ripartire dal contratto e alzare gli stipendi, soprattutto per medici e personale che lavora in Pronto soccorso. «I gettonisti sono la testimonianza di un problema che è esploso, non possiamo puntare il dito perchè il servizio va garantito, ma bisogna ragionare su politiche strutturali per rendere la professione di nuovo appetibile».

Carlo Alzetta, Cisl Fp, ha ribadito la necessità di applicare il contratto sanità anche nelle Rsa, dove ad oggi c’è quello degli enti locali, peggiorativo. «Le possibilità per farlo ci sono, manca la volontà politica. Aspettiamo la riforma delle Ipab da vent’anni» ha ricordato.

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