Cresce l’export, torna il made in Venice

I dati della Camera di Commercio confermano i segnali di ripresa delle vendite all’estero. Cala l’import da Cina e Romania

MESTRE. Le scarpe della Riviera, prima di tutto. Ma in generale i prodotti del fashion made in Venice: abbigliamento, pelli, accessori. E poi, i vini del Veneto orientale e l’acqua (San Benedetto, s’intende), nonché gli aerei della Superjet International commercializzati a Tessera. È merito di questi comparti se, come testimoniano i dati della Camera di Commercio, l’export veneziano (composto da circa 18 mila imprese) regala segnali di speranza, grazie ai suoi 4miliardi e 100milioni di euro di valore prodotto nel 2013 pari a una crescita dell’1,9% rispetto al 2012.

Le importazioni invece crollano del 9,5% per mancanza di liquidità delle famiglie veneziane, ma qualche operatore del tessile gongola scoprendo che l’import di prodotti d’abbigliamento cinesi è crollato del 17,2%.

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Il fascino del fashion. Piacciono soprattutto ai francesi e agli americani, ma anche ai giapponesi, agli inglesi, agli svizzeri: tutti pazzi per le scarpe made in Venice. Il distretto calzaturiero della Riviera, che negli anni ha saputo reinventarsi, investendo e facendo rete, con i suoi 407milioni di euro di valore prodotto nel 2013 è il principale traino dell’export veneziano. Sommato al tessile in genere (pelli, accessori, abbigliamento e quant’altro) il valore del settore si attesta sui 704milioni di euro (+5,3% rispetto al 2012). Ma il trend positivo è merito anche dei nostri vini e della nostra acqua (leggi San Benedetto) che l’anno passato hanno varcato i confini provinciali e nazionali producendo una ricchezza di poco inferiore ai 240milioni di euro (+10,9%).

Superjet. Sorriso di soddisfazione per dirigenti e dipendenti di Superjet International spa, la joint venture italo-russa che ha sede negli hangar delle ex Officine Aeronavali a Tessera. Grazie agli ordini della compagnia messicana Intejet - 20 aerei Sukhoi Superjet 100 (rifiniti e commercializzati nella sede di Tessera) e altre 10 opzioni - è cresciuto del 121% il comparto dei trasporti capace di produrre un valore di quasi 154milioni di euro.

L’opportunità s’è materializzata nell’aprile scorso con il via libera all’importazione per la rifinitura nello stabilimento di Tessera dei nuovi jet da cento posti (SsJ100) costruiti dalla russa Sukhoi in joint venture con Alenia Aermacchi (Finmeccanica).

Il calo dell’import. Le importazioni registrano nel 2013 un boom di prodotti petroliferi raffinati (+58,8%), con un controvalore di 985,7 milioni di euro, il 18,8% dell’import provinciale. Di contro l’import di petrolio greggio crolla (-51,9%): tutto ciò è la fotografia di ciò che è accaduto a Porto Marghera: la chiusura delle attività di raffinazione petrolifera ha fatto crescere l’import di prodotti petroliferi già raffinati e lavorati.

La crisi del mercato interno dei beni di consumo, inoltre, ha comportato nel corso del 2013 un calo del 2% delle import di “articoli di abbigliamento”, con un calo delle importazioni di prodotti da China (-17,2%) e Romania (-14,1%).

Export vitale. «Le esportazioni mantengono vitale il tessuto produttivo del nostro territorio», ha commentato Roberto Crosta, segretario generale della camera di Commercio di Venezia. «Nel 2013 abbiamo riservato quasi il 10% delle proprie risorse destinate alle attività promozionali alle aziende che esportano. In un momento in cui la discussione su questi Enti è di grande attualità, vogliamo sottolineare l’importanza delle azioni che vengono messe in campo dalla Camea di Commercio».

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