Covid: boom di contagi tra il personale sanitario, ospedali sotto pressione nel Veneziano

Nell’Usl 3 sono circa 200 i positivi fra medici e infermieri, settanta quelli dell’Usl 4. Corsa per separare i pazienti con il Covid

Giovanni Cagnassi, Maria Ducoli
Un paziente ricoverato nel reparto di terapia intensiva CoVid19 dell'ospedale di Cremona, 30 aprile 2020. ANSA/SIMONE VENEZIA
Un paziente ricoverato nel reparto di terapia intensiva CoVid19 dell'ospedale di Cremona, 30 aprile 2020. ANSA/SIMONE VENEZIA

VENEZIA. Torna prepotentemente il Covid nelle corsie degli ospedali delle Usl veneziane. L’incubo, dunque, non è finito, l’estate non sta dando tregua alla pandemia. E questo sta rimettendo sotto pressione le strutture sanitarie alle prese con la turnazione del personale per le ferie estive, il boom di ricoveri per il virus e l’assenza dei sanitari no vax.

Usl Serenissima

Nell’Usl 3 sono circa 200 (medici e infermieri), tra ospedali e distaccamenti territoriali, i positivi a casa. A cui bisogna aggiungere la settantina di operatori sospesi perché non in regola con i vaccini. Negli ospedali si contano circa 70 persone ricoverate per Covid e altrettante ricoverate per altre patologie.

Centoquaranta pazienti da isolare. La situazione è comunque sotto controllo sebbene non manchino le criticità di un sistema sanitario che ormai da due anni opera sotto pressione.

«L’emergenza con la quale pensavamo di aver chiuso i conti sta ritornando. Non pensavamo di dover vivere questa situazione proprio in estate. La raccomandazione è sempre quella di vaccinarsi», commenta Massimo Zuin, direttore dei servizi sociosanitari. Prosegue, infatti, la campagna vaccinale con la decisione ministeriale dei giorni scorsi di estendere la quarta dose agli over 60 (una platea lorda di aoltre 116 mila persone). Il maxi hub al PalaExpo di Marghera non si è mai fermato e si è dedicato anche alla promozione di altri vaccini finiti in secondo piano a causa della pandemia, tra cui quello per l’herpes zoster e l’anti papilloma virus.

Veneto orientale

All’Uls 4 solo ieri si sono contati 508 postivi in un giorno. Ttorna l’allarme contagi anche nel Veneto orientale. In tanti over 60 stanno aspettando di potersi prenotare per la quarta dose. Considerando è stata somministrata agli over 80, la platea dell’Ul 4 è di circa 43 mila. La direzione sanitaria ha confermato che le sedi vaccinali resteranno quelle attuali nei tre ospedali di San Donà, Portogruaro e Jesolo e verranno pertanto ampliati gli orari di apertura.

Attualmente nel territorio siamo saliti a 3654 contagiati, 673 dei quali a San Donà, 443 a Portogruaro e 372 a Jesolo. Ormai quasi ogni Comune è sopra i 100 contagiati, ma i dati potrebbero aumentare questa settimana La fascia più colpita è sempre tra i 50 e i 59 anni. All’interno dell’Usl 4 sono ben 70 i sanitari contagiati e questo ha creato dei problemi anche nella sanità del Veneto orientale, soprattutto per i tamponi. I ricoveri in area critica nei moduli aperti all’ospedale di Jesolo sono saliti a 18, ma non abbiamo ancora ricoveri in terapia intensiva. A San Donà sono stati ricavati dei posti letto nel reparto di ortopedia. Nei giorni scorsi ci sono state delle proteste per la prenotazione dei tamponi, ma l’Usl ha spiegato che è possibile trovare un appuntamento on line in tempi celeri purché di scelga tra le varie opzioni disponibili negli ospedali di San Donà, Portogruaro o Jesolo. «Cerchiamo di garantire il massimo», ha spiegato il direttore generale Mauro Filipppi, «ma i contagi sono in aumento, ci sono ancora dipendenti sospesi e 70 sanitari sono a casa con il covid e non è facile raddoppiare i turni».

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