Costruzione e restauro mobili

Germano Lachin ha il laboratorio di costruzione e restauro mobili a Cannaregio, mentre la moglie gestisce un negozio di antichità. Germano è stato anche un buon regatante fino agli anni Ottanta e di bandiere a casa ne ha una trentina. Con orgoglio racconta di avere regatato, indossando i colori della Querini, fianco a fianco con Palmiro Fongher e Sergio Tagliapietra. Voga alla veneta e alla valesana e ancora adesso, qualche volta, esce in laguna. Con lo stesso orgoglio parla di lavoro, mobili e restauro.

Quando parla di chi in laguna lavora il legno indica tre categorie: carpentieri, falegnami e mobilieri. Per scelta e impegno, dopo aver lavorato come falegname, “quando ancora gli scuri si proteggevano con l’olio cotto, il bianco di zinco e il colore”, diventa mobiliere e poi restauratore. «Prima di imparare a restaurare un mobile, devi imparare a costruirlo. È fondamentale, per poi sapere cosa fare e come farlo. Il restauro non è cosa semplice. Quello che ho imparato lo devo soprattutto a Renzo Boaga, un grande».

Dal ciliegio al palissandro

Germano, che ha conosciuto per lavoro anche l’architetto Carlo Scarpa, non ha un legno preferito tra i tanti che ha lavorato e che lavora ancora oggi: ciliegio, noce e palissandro, per citarne alcuni. Essenze pregiate che taglia modella per realizzare sedie, credenze e mobili vari. «Il lavoro mi fa star bene e mi mantiene in piena forza. Guai se non lo avessi». Lavora per veneziani ma anche per stranieri. Ricorda con soddisfazione: «Tempo fa una coppia di austriaci mi chiese come potevano avere due sedie come quelle dell’Harry’s Bar. Sono andato da Cipriani me ne sono fatta dare una da riparare è una volta in laboratorio l’ho copiata e ne ho realizzate due. Così ho fatto felici gli austriaci». —

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