«Costretta in carrozzina ad attraversare i binari»
[di Alessia De Marchi
Prima che di disagio Alessandra Sarchi, una dei cinque finalisti del Campiello 2017, ne fa una questione di dignità. «Mi ha colpito», denuncia, «il fatto che nel 2017 il binario 5 della stazione dei treni di Mestre non sia servito da un ascensore per persone con problemi di mobilità».
Arrivata giovedì dalla sua Bologna a bordo di un Frecciarossa - «con dieci minuti di ritardo, ma non è questo il problema», assicura - ha dovuto attraversare i binari per arrivare all’auto che la stava aspettando per portarla a Fanzolo di Vedelago per una serata con gli altri finalisti del Premio Campiello. Le braccia forti degli operatori di Trenitalia, opportunamente prenotati con il servizio “Sala blu”, hanno trasportato lei sulla sua carrozzina su e giù da una banchina all’altra. «Un disagio fisico e psicologico», riferisce, «Ho pensato alle tante categorie a mobilità ridotta danneggiate dalla mancanza di un ascensore». Certo, chi è in sedia a rotelle, ma anche le mamme con il passeggino o gli anziani, «pochissimi, avete mai osservato?, sui treni», fa notare l’autrice de “La notte ha la mia voce”, «in quanto in difficoltà nel destreggiarsi tra barriere architettoniche mai abbattute». E non basta l’indignazione di un giorno a buttare giù questi muri di inciviltà. «Una stazione come Mestre con chissà quanti treni quotidiani», continua pacata ma decisa la scrittrice, «non può non essere ancora adeguata a tutti i suoi utenti. Paghiamo tasse, biglietto di prima classe in quanto le carrozzine non trovano posto in seconda, e poi? Poi ti toccano la scomodità e il disagio di dover attraversare i binari con marciapiedi non ancora adeguati all’altezza dei treni. Ci sono cittadini di serie A e serie B. A noi con problemi di mobilità non vengono riconosciuti il diritto e la libertà di spostarci agevolmente. Non mi era mai successo in altre stazioni». E sì che di strada Alessandra Sarchi ne fa in giro per l’Italia e il mondo. Rete Ferroviaria Italiana «si scusa con la viaggiatrice se ritiene di non aver ricevuto un’adeguata assistenza». Assicura che entro fine anno tutti i binari, anche il quarto e il quinto, saranno serviti di ascensore. «Sulle stazioni di Mestre, Treviso e Bassano», aggiunge, «abbiamo investito oltre 5 milioni per l’innalzamento dei marciapiedi e l’installazione degli ascensori, 15 solo a Verona. Gestiamo stazioni costruite in anni in cui non c’era l’attuale sensibilità. Lavoriamo per superare ogni barriera». Nell’attesa resta l’amarezza.
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