Costi elevatissimi e cambi in Pro loco Palio 2015 a rischio
NOALE. Premessa. È vero che nulla è stato deciso ed è pur vero che mancano otto mesi a giugno, dunque di acqua sotto i ponti chissà quanta ne passerà. Ma è anche vero che ad oggi le iniziative legate al Palio di Noale sono a serio rischio e non sono state inserite nel programma 2015. Negli ultimi giorni si sono svolte delle riunioni del direttivo della Pro loco e tra la Pro loco e le sette contrade. E le notizie emerse non sono positive. Motivi: l’imminente scadenza dei vertici della Pro loco e il carico finanziario da sostenere per mettere in piedi gli appuntamenti d’inizio estate. L’impegno di spesa oscilla tra i 30 e i 40 mila euro. E di questi tempi non sono pochi. La palla passa al Comune, ma anche a qualche anima pia che decida d’investire nell’iniziativa più importante dell’anno, assieme alla notte della Befana e alla mostra-mercato dei fiori di metà aprile. Queste ultime due restano confermate al cento per cento. Il Palio no.
Ma cosa è successo? Il 13 ottobre, le contrade Gato, Cerva, San Giovanni e Drago portano all’attenzione del direttivo della Pro loco il programma del prossimo Palio, un momento in cui Noale indossa l’abito del Medioevo con spettacoli, divertimento, cortei, musica e la disputa della corsa podistica tra le sette contrade. Fin qui tutto bene, se non fosse che tutta la macchina organizzativa costa parecchio, e infatti negli ultimi due anni si è finiti in rosso. “Noale in fiore”, al contrario, si mantiene, e alla grande, la Pirola Parola di gennaio idem. Ebbene, al direttivo presieduto da Francesco Bonaventura arriva la proposta delle contrade ma il gruppo deve fare i conti su due aspetti, all’apparenza divisi, in realtà uniti. Il mandato di questa Pro loco scadrà tra fine gennaio e inizio febbraio e solo allora si conosceranno i nomi dei futuri vertici. Così il Consiglio, all’unanimità, ha scelto di «non voler creare vincoli per la prossima amministrazione. Le ultime edizioni hanno richiesto una forte esposizione finanziaria e un notevole carico lavorativo, considerate le sempre più ridotte risorse derivanti da contributi di enti pubblici e sponsorizzazioni varie». E dunque? Le contrade hanno in ogni caso intenzione di andare avanti.
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