Costa veneziana, estate da record con più di 30 milioni di presenze

I dati di Apindustria fotografano un settore in forte crescita, con aumenti dal 5 fino al 7 per cento Vanno bene tutte le località, in particolare si mettono in mostra Bibione, Caorle ed Eraclea
DE POLO - DINO TOMMASELLA - BIBIONE - LA SPIAGGIA INVASA DAI BAGNANTI
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JESOLO. Presenze turistiche in aumento dal 5 al 7 per cento rispetto all’anno scorso sulle spiagge del litorale veneziano. Da Sottomarina, passando per Jesolo fino a Bibione, tutti i centri balneari hanno registrato un aumento di turisti, in prevalenza stranieri. La parte del leone spetta a Bibione, Caorle ed Eraclea Mare, tutte a circa più 7 per cento rispetto allo scorso anno. Chioggia è a più 5 per cento e Jesolo si attesta al 6 per cento, come Cavallino Treporti. Estate 2015 da incorniciare, dunque, grazie al bel tempo e ai servizi che sono il valore aggiunto rispetto a tante spiagge concorrenti in Italia ed Europa. La maggior parte dei turisti in aumento sono stranieri, mentre la percentuale degli italiani varia dall’1,5 al 2 per cento in più. Le presenze complessive sulla spiagge della costa veneziana si attestano a 30 milioni.

I dati sono frutto di un’indagine effettuata da Apindustria Venezia con il Ministero del turismo, le agenzie di viaggio e la Confapi regionale. Uno studio curato dal direttore dell’Api veneziana Pier Orlando Roccato e dall’ex presidente della commissione turismo in Provincia e attuale commissario della Lega Nord Basso Piave Roberto Dal Cin. Un altro aspetto molto importante è che Venezia quest’anno ha registrato oltre 25 milioni di turisti. Anche a livello nazionale il turismo balneare registra un 5 per cento in più rispetto al 2014.

«Bisogna ripensare l’industria del turismo», spiega Roccato, «non vedendo più il turista come entità da tenere ferma in qualche luogo. Per quanto riguarda le nostre spiagge e la loro specificità occorre rendere appetibile il territorio creando eventi culturali che possano interessare anche ai turisti dell’entroterra. In queste realtà, le potenzialità sono notevoli. Inoltre bisogna promuovere il nostro territorio in Europa e avere una stagionalità dagli otto ai dieci mesi. Una miglior promozione del territorio rilancerebbe di i settori artigianale e manifatturiero collegati. Non solo spiaggia. Noi siamo collegati anche a magnifiche realtà vicine con le quali è possibile fare rete».

Il museo di Altino, raggiungibile facilmente in auto o in bicicletta dal litorale, San Donà e i luoghi della Grande Guerra, il Basso Piave e l’enogastronomia, i centri commerciali, sono solo alcuni esempi. «Si tratta di dati incoraggianti», dice Roberto Dal Cin, già presidente della commissione turismo in Provincia che ha partecipato a questa disamina, «che fanno ben sperare. Ovviamente il turismo si sta modificando e il turista non resta fermo. Nonostante l’aumento presenze diminuiscono le permanenze. Ciò va analizzato con soddisfazione e questi segnali di leggera ripresa devono essere consolidati».

« A suo tempo la Provincia aveva portato avanti importanti progetti per portare benefici e migliorare l’offerta turistica: su tutti il progetto dell’ippovia dal Parco di San Giuliano a Cavallino attraversando la Laguna Nord, la messa in rete di eccellenze dei prodotti agricoli e vinicolo e la creazione di posti barca, anche se non darsene. Va ripresa la possibilità di rendere navigabili i nostri fiumi visto che questa è una provincia ricca di acqua per implementare lo “slow tourism” come nuove proposte. Inoltre, ci sembra fondamentale mettere in rete un’eccellenza del territorio vale a dire il nuovo Museo di Altino, collegato dai canali con Venezia. Ho già avuto modo di parlarne con la nuova direttrice Mariolina Gamba che sta portando avanti proposte innovative per il suo rilancio».

Giovanni Cagnassi

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