Costa: «Il nostro progetto prioritario per Delrio»

Il presidente dell’Autorità Portuale rilancia dopo lo stop al Tresse Nuovo «Iter concordato con il Ministero, per noi è una variante del Contorta»
Di Enrico Tantucci
Presidente Autorit‡ Portuale Paolo Costa.Ritratto al Porto.Photo (c) Michele Crosera
Presidente Autorit‡ Portuale Paolo Costa.Ritratto al Porto.Photo (c) Michele Crosera

«L’unica cosa per me realmente importante è la lettera che il Ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio ha inviato al Ministero dell’Ambiente indicando che il progetto dello scavo del Canale Tresse Nuovo è considerato prioritario. Ciò vuol dire che se quel progetto è compatibile dal punto di vista ambientale, non c’è bisogno d’altro, perché non è la Commissione di Valutazione d’impatto ambientale (Via), ma appunto il Ministero delle Infrastrutture a decidere qual è il progetto alternativo al passaggio delle Grandi Navi dal Bacino di San Marco giudicato più idoneo. Il resto sono cavilli e contrapposizioni tra ministeri che non mi interessano».

Il presidente dell’Autorità Portuale di Venezia Paolo Costa commenta così lo stop - almeno momentaneo al progetto del canale Tresse Nuovo, sostenuto da lui e dal sindaco di Venezia Luigi Brugnaro, che il Ministero dell’Ambiente ha rispedito indietro perché, - pochi giorni prima dell’invio del progetto alla Commissione Via - è entrato in vigore il nuovo Codice degli Appalti che di fatto abolisce la Legge Obiettivo e dunque anche la corsia preferenziale per il Tresse Nuovo, obbligandolo a un iter ben più lungo e costoso, predisponendo non più un progetto preliminare ma un progetto definitivo.

«Non è che l’entrata in vigore del nuovo Codice degli Appalti, con le sue conseguenze sull’iter dei progetti ci fosse sfuggita - commenta ancora Costa - tanto è vero che abbiamo presentato il bando di gara per il nuovo terminal offshore il 16 aprile, tre giorni prima che la normativa sugli appalti fosse approvata. È che per noi e per il Ministero delle Infrastrutture il progetto del Tresse Nuovo era già incardinato, essendo una variante dello scavo del canale Contorta-Sant’Angelo, progetto che è ancora all’attenzione della Commissione Via, dopo che la sentenza del Consiglio del Stato ha annullato la bocciatura del Tar. La presentazione alla Commissione Via per la Valutazione d’impatto ambientale è un passaggio della procedura, ma non il suo avvio. Se poi ci si vuole attaccare ai cavilli per ritardare tutto l’iter, ce lo dicano e ci regoleremo, ma noi ci siamo attenuti a quanto concordato anche con il Ministero delle Infrastrutture, che ha preso atto come tutte le autorità competenti, dalla Capitaneria di Porto, all’Autorità Portuale, a quelle politiche come il Comune e la Regione, abbiano detto con chiarezza che il Tresse Nuovo è l’unico progetto alternativo al passaggio delle Grandi Navi da San Marco, da prendere in considerazione. Il progetto Cruise Venice 2.0 del terminal crocieristico al Lido, al di là della sua eventuale compatibilità ambientale, è come se non esistesse, perché non è stato dichiarato di pubblica utilità da tutte le istituzioni veneziane».

La conclusione è chiara. «Aspettiamo che il Ministero delle Infrastrutture - conclude Costa - con cui abbiamo concordato questa procedura per il Tresse Nuovo ci dica cosa fare. Se dobbiamo ricominciare da capo, ne prenderemo atto. Quando alla gestione della fase transitoria del passaggio delle Grandi Navi, non c’è bisogno di alcun nuovo decreto del Governo. Anche il Clini-Passera indica chiaramente nella Capitaneria di Porto l’autorità che può fissare i criteri transitori in attesa del tracciato alternativo, anche se l’autoregolamentazione delle compagnie di crociera finora ha funzionato».

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