«Così viviamo con gli spacciatori sotto casa, ecco le foto»
MESTRE. «Di giorno si spostano, di sera ricompaiono e si rifanno delle ore perse». Gli abitanti di via Fogazzaro, via Cappuccina, via Rampa Cavalcavia hanno deciso di documentare senza indugi pur rimanendo nell’anonimato per evitare ritorsioni di sorta, quanto accade nelle strade dove risiedono, con la speranza che qualche cosa possa cambiare e che quanto meno l’amministrazione si renda conto della gravità della situazione. Da mesi denunciano spaccio, delinquenza, micro-criminalità, attività illecite all'aria aperta, ma anche zuffe e pestaggi sotto gli occhi impotenti dei passanti costretti a camminare a testa bassa per tornare a casa. Gli scatti immortalano l’attività quotidiana di maneggi di denaro, vendita e scambio di droga sul marciapiede, in bici piuttosto che a piedi, di gruppi di stranieri e non, evidentemente ramificati e organizzati.
In questi giorni - fanno sapere gli abitanti - le forze dell’ordine tengono sotto controllo via Cappucina e dintorni, ma gli spacciatori non fanno altro che spostarsi poco più in là, verso il lato Corso del Popolo, dove continuano imperterriti a fare quello che facevano prima con i soliti mezzi, rimanendo impuniti.
«È apprezzabile che l’amministrazione e la Questura abbiano messo personale per strada», spiega un portavoce degli abitanti, «ma è evidente che non basta, che è una battaglia impari. Dall’inizio della settimana ci sono degli agenti della polizia municipale in via Cappuccina, vengono al pomeriggio, stanno fino a una certa ora e sono sicuramente un deterrente. Ma quando se ne vanno, ricomincia il caos, un vero disastro. Sono pochi e rimangono poche ore, ma qui da noi si è scatenata una guerra di movimento, di postazioni: gli spacciatori camminano, usano la bici, cambiano zona. Finché ci sono i vigili in via Cappuccina, loro si spostano verso via Rampa Cavalcavia, dove sta accadendo di tutto; quando i vigili se ne vanno, verso sera, ritornano a spacciare dalla parte di via Cappuccina. È evidente che queste persone devono sentirsi braccate, bisogna che si sentano messe alle strette, ma vanno seguite, pedinate. E bisogna farlo mattina, pomeriggio, sera e notte. Sappiamo che non ci sono i soldi, che scarseggiano i mezzi e il personale, ma le cose stanno così, non c’è niente da fare. Ci sono stati arresti, eppure tastiamo con mano che le persone fuori gioco sono state già rimpiazzate alla grande: la verità è che si tratta di un’emergenza e come tale va gestita, altrimenti non cambierà proprio nulla».
Raccontano i residenti: «In questi giorni gira una Peugeot nera, con tanto di targa in evidenza, che viene vista ogni sera arrivare in fondo a via Fogazzaro, vicino a un noto bar già nel centro del mirino: fa rifornimento, non si bene di cosa (ma lo immaginiamo), poi va via come nulla fosse e torna il giorno successivo. Per non parlare del magazzino cinese in fondo a via Aleardi, deposito per abusivi, dove c’è un continuo via vai».
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