«Così perdiamo i 3 milioni stanziati»

Troppi battibecchi e discussioni, secondo il consigliere regionale del Pd Bruno Pigozzo sono a rischio anche i soldi per acquistare il terreno del futuro eventuale ospedale unico. Intanto, l’assessore...

Troppi battibecchi e discussioni, secondo il consigliere regionale del Pd Bruno Pigozzo sono a rischio anche i soldi per acquistare il terreno del futuro eventuale ospedale unico. Intanto, l’assessore alla sanità di San Donà Maria Grazia Murer boccia l’idea di un progetto di ospedale unico come quello di Este-Monselice visto dal direttore generale.

«Mentre Bramezza procede ai tagli dei servizi», dice Pigozzo, «il battibecco e i relativi aspetti strumentali, tra l’assessore Stival e il consigliere Teso sulla collocazione del futuro ospedale unico lascia sgomenti. Di questo passo i tre milioni non utilizzati da Bitonci per il nuovo ospedale di Padova e che la giunta regionale ha destinato all’Asl 10 per acquistare l’area resteranno ancora inutilizzati».

Pigozzo indica tre alternative più urgenti e concrete. «La prima necessità», ricorda, «è investire sulle strutture territoriali rafforzando quella rete di servizi che oggi manca con ospedale di comunità, hospice per malati terminali, aggregazioni territoriali dei medici di famiglia, nuclei per malati di Alzheimer, Assistenza domiciliare integrata h24 e 7 giorni su 7, rete delle Cure Palliative per pazienti oncologici, servizi per la salute mentale. Sono queste le carenze che mettono in difficoltà le famiglie di Portogruarese e Sandonatese. La seconda è fermare l’applicazione delle schede regionali finalizzate alla specializzazione dei due poli medico a San Donà e chirurgico a Portogruaro, modello che non tiene dal punto di vista funzionale e operativo e produrrà più costi sia ai cittadini del Veneto Orientale sia alla pubblica amministrazione».

«Le uniche realtà ospedaliere», continua nella sua analisi, «che potrebbero avvantaggiarsi da questa impostazione sarebbero quelle di Treviso, Mestre, Friuli e la struttura privata Rizzola di San Donà. È questo che Zaia e Bramezza vogliono? Io certamente no. Bramezza metta i in atto da subito il polo riabilitativo pubblico previsto dalle schede ospedaliere utilizzando anche quel 1.700.000 euro di alienazioni immobiliari a Meolo approvato giovedì scorso in commissione sanità insieme all'assegnazione di ulteriori 15 posti letto di Riabilitazione per utenti extra-regione». (g.ca.)

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