«Così Marchi getta benzina sul fuoco»
Le repliche al presidente di Save e azionista di Vtp. Musolino: «Dopo anni di immobilismo abbiamo scelto»
Nessuna polemica da parte del sindaco nei confronti dell’amico e presidente di Save spa, Enrico Marchi, che ha detto di sentire odore di speculazioni nella proposta – difesa a spada tratta da lui e dal presidente del Porto Musolino che l’hanno convintamente sostenuta in Comitatone – di portare le grandissime navi da crociera sul canale Nord, nella Prima zona industriale di Porto Marghera. Dura, invece, la replica a Marchi del presidente dell’Autorità Portuale di Sistema di Venezia e Chioggia.
«Marchi ha espresso chiaramente la sua opinione» afferma
Pino Musolino
«peccato che si basi su preconcetti e sull’intenzione, apparentemente con obiettivi poco chiari di gettare benzina sul fuoco, circa una situazione dibattuta da troppo tempo e che finalmente sta trovando soluzione». «Non è accettabile» prosegue il presidente del Porto «che dopo oltre cinque anni di attese dal Decreto Clini-Passera, di dibattiti e mancate decisioni sulla crocieristica a Venezia si punti il dito verso chi, in pochi mesi, è riuscito a far riunire il Comitatone perché si indicasse una percorso chiaro e condiviso. Un percorso che guarda al mercato e che tutela anche la Marittima». Alla domanda di Marchi (che è anche socio al 22 % del Venezia Terminal Passeggeri) su quanto tempo ci vorrà, Musolino risponde che «servirà il tempo necessario, secondo le procedure e le norme dell’ordinamento. Troppi progetti sono stati tracciati sulla carta e si sono poi dissolti, troppe illusioni sono state nel passato date al comparto della crocieristica, alle imprese dell’indotto e ai lavoratori con il solo risultato di creare false aspettative e dibattiti sterili». Musolino assicura che l’Autorità di Sistema Portuale «sta predisponendo i progetti sia per la manutenzione del Canale Vittorio Emanuele, che sarà sottoposto alla verifica di assoggettabilità alla procedura di Via, sia per il nuovo terminal di Marghera sul quale si terrà conto di tutti i contributi progettuali esistenti senza averne sposato nessuno, si terrà conto della proprietà delle aree senza attuare speculazioni, si terrà conto della sua realizzazione senza limitare gli altri traffici portuali, perché come obiettivo ultimo abbiamo chiaramente la massimizzazione dell’interesse collettivo». «Si terrà conto di tutto» precisa Musolino «di ogni aspetto ambientale, sociale e non ultimo anche economico, ne sia pur certo Marchi. Tutte rassicurazioni certamente non necessarie ma che speriamo possano essere utili per non dare adito a ulteriori e inutili accuse strumentali». «Stiamo giocando sulla pelle dei lavoratori, delle imprese e del tessuto economico e sociale della città, l’Autorità di Sistema che presiedo» ha concluso Musolino «non si presterà mai a giochini e speculazioni a scapito delle persone e delle imprese. Siamo disponibili a collaborare, a discutere e rimboccarci le maniche ma serve chiarezza di intenti e serietà amministrativa».
Sulla bocciatura di Marchi, che evoca anche possibili manovre speculative da parte dei proprietari privati delle aree dove dovranno essere realizzate le nuove banchine per le grandi Navi, arriva, invece, l’assoluzione del suo amico
Luigi Brugnaro
. Il sindaco di Venezia non polemizza con Marchi – nonostante il sindaco resti uno dei sostenitori del terminal a Marghera – ma cerca anche accuratamente di disinnescare la “mina” nei confronti del presidente Musolino, che aveva dichiarato come il progetto per Marghera dell’architetto Roberto D’Agostino e dell’associazione di imprese che lo ha proposto rappresenta un punto di riferimento iniziale.
«Resto amico di Marchi» ha detto Brugnaro «che ha risposto all’intervento del presidente Musolino, soffermandosi su un punto non chiaro. Ma Musolino non ha detto di aver “assunto” il progetto di D’Agostino bensì si è solo riferito a un progetto di quel tipo che, di per sé, non sta in piedi. Ed è un bene che Marchi intervenga a pungolare, anche se credo che le cose si sistemeranno una volta che si saranno chiariti. Per quanto riguarda il problema Grandi Navi, «abbiamo fatto un Comitatone molto chiaro, nel cui verbale si parla chiaramente della centralità della Marittima, dimensioni delle navi, come e quando si realizzerà la soluzione alternativa spetta alle autorità competenti. Per ora ci va però dato merito di aver sbloccato la situazione, poi le cose vanno fatte passo dopo passo. E anche per lo scavo del canale Vittorio Emanuele, se ci diranno che la Valutazione d’impatto ambientale è necessaria, la faremo».
Il consigliere comunale del Pd,
Nicola Pellicani
, si schiera nettamente dalla parte di Musolino: «Non mi stupisce» dice «l’arroganza con cui Marchi paventa il rischio di speculazioni ed è reduce da un’operazione spericolata con cui ha consegnato l’aeroporto nelle mani dei fondi stranieri, attraverso un meccanismo attraverso il quale lui continua a gestire Save pur avendone perso il controllo, facendo uscire la società dalla Borsa, con l’unico obiettivo di evitare la scalata dei Benetton. Ho sempre sostenuto che, verificate le compatibilità tecnico-ambientali, l’ipotesi di trasferire le grandi navi nell’area della Prima Zona Industriale sia la migliore».
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