«Così ho visto la piccola precipitare»
MOGLIANO. La testimonianza messa a verbale dai carabinieri di Mogliano poco dopo la tragedia avvenuta domenica in un condominio della periferia del Comune racconta gli attimi terribili seguiti al volo dal secondo piano della bimba di tre anni che ha portato all’arresto per tentato omicidio della madre. L’ha resa Cristian Ronchin, che in quegli istanti era a casa della madre con il fratello ed ha prestato i primi soccorso alla bimba, subito dopo lo schianto a terra.
«Ero in camera, stavo parlando con mio fratello» ha raccontato ai carabinieri, «quando improvvisamente ho visto qualcosa di scuro passare davanti alla finestra del terrazzo. Sulle prime sembrava fosse un tappeto, o qualcosa di simile, ma non ero sicuro e sono andato subito a vedere. Quando ho visto la bimba a terra mi sono precipitato giù dicendo a mio fratello di chiamare immediatamente i soccorsi». Sono seguiti attimi concitati, terribili, con la bambina a terra, Ronchin al suo fianco, e l’attesa spasmodica dei soccorsi. «Siamo rimasti lì alcuni minuti, io e lei, senza che nessun altro arrivasse, nemmeno i genitori della piccola». Poi il rumore dell’elicottero del Suem di Treviso che atterrava poco distante e le sirene dell’automedica e dell’ambulanza che arrivavano sul posto. «Ho lasciato il posto ai medici, mentre altri vicini di casa nel frattempo si avvicinavano per capire cosa fosse successo, solo dopo alcuni istanti è arrivato giù anche il padre della bambina cercando di calmarla». Cos’era successo? Impossibile capirlo per lui che era dentro casa e come altri abitanti del palazzo ha raccontato di non aver sentito nessun rumore sospetto negli istanti precedenti il volo dal terrazzo della piccola. «C’era assoluto silenzio», ha raccontato ai militari, né segno di litigi né altro. E anche dopo il volo della piccola non si è sentito nulla, né un grido, né una richiesta di aiuto arrivare dall’appartamento». La famiglia? Da tutti domenica e anche ieri è stata descritta come tranquilla, «mai un problema o un litigio» hanno riferito anche agli inquirenti che domenica hanno cercato a lungo di chiarire cosa fosse successo nell’appartamento al secondo piano prima di far scattare l’arresto della madre per tentato omicidio. Le stesse tempistiche riferite ai carabinieri sull’intervento del padre sul luogo della tragedia sollevano ulteriori dubbi. Forse si è drammaticamente reso conto di ciò che era successo solo quando ha sentito le ambulanze. (f.d.w.)
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