Corteo a fine mese per l’attivazione del semaforo di Valli

VALLI. Protesta in Romea per chiedere l’attivazione del semaforo a chiamata anche per le auto in attraversamento. Il comitato cittadino, dopo promesse e appelli caduti nel vuoto, ha deciso di...
Depolo mph01a Ruggero Donaggio Valli di Chioggia: traffico
Depolo mph01a Ruggero Donaggio Valli di Chioggia: traffico

VALLI. Protesta in Romea per chiedere l’attivazione del semaforo a chiamata anche per le auto in attraversamento. Il comitato cittadino, dopo promesse e appelli caduti nel vuoto, ha deciso di organizzare una manifestazione pubblica il 23 ottobre, dalle 16.30, all’incrocio semaforico. Gruppi di persone continueranno ad attraversare la statale, attivando il semaforo col pulsante, rallentando il traffico in modo da creare un “disagio” che richiami l’attenzione delle autorità politiche e dell’Anas che ha competenza sulla strada. Dopo molte battaglie il comitato civico a inizio anno è riuscito a ottenere l’attivazione del semaforo a chiamata per i pedoni, ma era stato promesso che dopo alcuni mesi sarebbe stato installato il sensore nell’asfalto per attivare l’accensione anche per le auto in attraversamento. Cosa poi caduta nel silenzio.

Il comitato civico, che ha tenuto un’assemblea con i residenti qualche sera fa, ha deciso di passare alle maniere forti. «Attraversare la Romea è una roulette russa», spiegano alcuni residenti intervenuti alla riunione, «pochi rallentano in prossimità dell’incrocio, alcuni addirittura sorpassano. Il rischio per i pedoni è stato risolto con l’attivazione del semaforo, ma rimangono condizioni molto pericolose per le auto. Ricordiamo che anche il pulmino con i bimbi delle scuole attraversa la Romea col semaforo spento. Pensavamo arrivasse il sensore, ma sono passati mesi e non se ne parla più, anzi pare che l’idea sia stata accantonata perché si pensa di chiudere in futuro l’incrocio lasciando la rotonda prima di Conche come modalità per passare da una parte all’altra della frazione. Con la protesta si spera di far passare il messaggio».

Elisabetta Boscolo Anzoletti

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