Corsi Internet all’oratorio «Attenti ai truffatori»

Santa Maria di Sala. Altolà di don Paolo: ci sono persone che stanno contattando potenziali interessati e si fanno pagare la caparra, non c’entrano nulla con noi
- L'aula di informatica del Mua
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SANTA MARIA DI SALA. Truffatori in agguato sui corsi di informatica della parrocchia. È così appetibile l’offerta formativa in tema di nuove tecnologie, che i professionisti del raggiro non se la sono fatta scappare, anche se di mezzo c’è la comunità religiosa locale. Al parroco, dal pulpito, non è rimasto che avvertire i fedeli: «Diffidate».

Don Paolo Cecchetto ha infatti messo a disposizione i locali del patronato per un corso serale di informatica aperto a tutti e organizzato da volontari della parrocchia. Tutto organizzato, con tanto di corso base per chi è agli inizi e uno intermedio per chi ha già dimestichezza con il computer. L’intento: offrire un servizio utile a chi, soprattutto disoccupati e cittadini in cerca di lavoro, non può permettersi di spendere troppo in costosi corsi formativi per stare al passo con i tempi.

Dodici lezioni, inizio il 18 febbraio. Il costo? Solo un’offerta per le spese. Insomma, un’iniziativa sociale, colta la balzo da molti salesi. La cosa non è sfuggita però ad alcuni truffatori, che hanno cominciato a contattare telefonicamente i residenti a nome di fantomatiche società di informatica, proponendo un corso di computer che si terrà proprio nel patronato della parrocchia. Solo che per spiegarne bene il funzionamento e i contenuti i truffatori chiedono di poter passare nelle case e incontrare di persona gli interessati. Don Paolo ha subito messo in guardia i parrocchiani, inserendo un annuncio anche nel foglio della domenica, dove invita i fedeli a diffidare da chi chiama a casa per offrire un corso di informatica.

«Non abbiamo dato alcun consenso a ditte esterne, che d’altronde non ci hanno chiesto alcuna autorizzazione» afferma il sacerdote, «se vi dicono questo, vi stanno truffando. Diffidate dunque e informateci». E informazioni ne sono arrivate diverse. Da S. Maria di Sala a Veternigo, da Caselle a Stigliano, la tecnica è la stessa: i truffatori insistono per un incontro e una volta “agganciata” la vittima chiedono di sottoscrivere un contratto per la partecipazione al corso che prevede il versamento di una caparra che in alcuni casi è arrivata anche a 250 euro.

Grazie all’intervento del parroco molti hanno capito di essere stati truffati e qualcuno ha già chiesto il rimborso a norma di legge, previsto dal contratto. Il corso, quello vero, partirà come comunicato, il 18 febbraio. Senza contratti, caparre, né inviti telefonici. Il numero da chiamare per aderire è il 346-1714100.

Filippo De Gaspari

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