Corse tagliate, chiamata la polizia
CHIOGGIA. Pendolari esasperati, pronti a controproteste se continuerà lo stato di agitazione degli autisti della linea 80 che, rifiutando di fare gli straordinari, fanno saltare corse.
Dopo tre settimane di disservizi nella linea, la misura è ormai colma e i pendolari non ne possono più. Molti a gennaio non pagheranno l’abbonamento (60-65 euro), altri intendono rivolgersi al prefetto per chiedere i danni a Actv di 10 anni di disagi, ma alcuni stanno anche ipotizzando qualche protesta pubblica. Venerdì sono saltate due corse consecutive, quella delle 13.25 e delle 13.55 in partenza da piazzale Roma, con il risultato di lasciare al capolinea oltre un centinaio di passeggeri per un’ora. All’arrivo del mezzo successivo, alle 14.25, comunque i posti non erano sufficienti e una cinquantina di persone, spingendo, è salita viaggiando per tutta la tratta in piedi.
«Abbiamo chiamato anche la polizia», spiega Alessandro Penzo, ideatore del gruppo facebook “Utenti scontenti Actv Sita”, «perché secondo noi non c’erano la condizioni di sicurezza per viaggiare, ma non è cambiato nulla. Dopo una giornata di lavoro, si attende un’ora il pullman, poi si viaggia in piedi e non solo perché sono saltate corse ma perché i posti sono occupati dagli stessi autisti che stanno protestando e che viaggiano comodamente seduti pur non pagando il biglietto. Forse i privilegi di cui si sta parlando da qualche tempo non sono proprio tutte invenzioni, anche perché non si capirebbe sennò il terrore che la linea venga privatizzata». Il pensiero è comune a molti pendolari e sui social network inizia a diffondersi l’idea di organizzare qualche contro protesta. Dal non pagamento dell’abbonamento, all’esposto in prefettura fino anche a manifestazioni pubbliche. «Che Actv inizi a mandare qualche ispettore a vedere cosa succede nei pullman», spiega Penzo, «vedranno che stanno seduti gli autisti e in piedi gli abbonati, che viaggiamo con le porte che non si chiudono, su mezzi obsoleti. E poi dato che ora gli autisti non fanno gli straordinari e l’azienda risparmia un sacco di soldi perché non usa gli autisti delle cooperative, che coprono altre linee, per le corse mancanti utilizzando i soldi risparmiati? Ricordiamo che Actv riceve soldi pubblici per il servizio di trasporto e deve garantire un servizio all’altezza. Perché non si fa qualche verifica anche su come vengono usati questi contributi pubblici?».
Elisabetta Boscolo Anzoletti
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