Coronavirus, solidarietà a Mestre: “Spesa sospesa”

Da viale Garibaldi, uun aiuto concreto per sostenere chi non ce la fa ad andare avanti.

MESTRE. “Spesa sospesa”. Con il coronavirus si sta diffondendo anche la povertà, uno dei problemi che maggiormente emergeranno con il protrarsi delle misure restrittive allo scopo di arginare la diffusione del Covid-19. Sono sempre di più le persone che non sanno come tirare avanti senza stipendio e senza entrate, le famiglie che hanno i soldi contati e per le quali i ritocchi all’ “insù” con cui tutti i fanno i conti negli scaffali dei supermercati, sono delle mazzate molto pesanti.

Di contro in tanti si offrono in qualche modo, sia via social che di persona, di aiutare chi ne ha bisogno, rinunciando a qualche cosa per sé. Nell’alimentari di Annalisa Finotello, che si trova in viale Garibaldi, a Mestre, le persone che entrano nel negozio hanno a disposizione una cesta da poter riempire a piacimento. È posizionata sul bancone, in bella vista, e ieri era già piena. C’è chi acquista un cartone di latte, un pacco di pasta, un sugo pronto, dei fagioli. Generi di prima necessità che, in questi giorni, per qualcuno potrebbero fare la differenza. Chi entra nella gastronomia Annalisa, rispettando le distanze, una volta che ha acquistato per sé, può decidere di donare qualcosa a qualcuno che non conosce, ma che potrebbe trarne un gran vantaggio.



«Una spesa sospesa» per chi non può più permettersi la spesa, questo il senso del gesto. Un po’ in come un caffè pagato, un conto saldato, un dono. La titolare, poi, porterà il “carrello” a suor Gabriella di San Girolamo, che deciderà a chi devolvere la beneficenza dei mestrini, donandola a chi ne ha davvero urgenza in modo che la “spesa” arrivi a destinazione. L’idea è arrivata dal Sud e precisamente dal Napoletano, dove “la spesa sospesa” in queste ore si sta diffondendo a macchia d’olio, un’iniziativa di solidarietà che molti negozi, market e punti vendita di generi alimentari stanno mettendo in atto. C’è chi, inoltre, si sta offrendo di fare una spesa per la propria famiglia e donarne una in più a un altro nucleo familiare bisognoso della città. —

 

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