Coriandoli a cuore e sorprese per Rosso
Sarà un’Aquila casual, con un tocco rock, forse in jeans, sicuramente ben coperta, impannucciata tra penne, piume e becco. Planerà su una folla di happy few, ventimila appena, il massimo consentito in Piazza San Marco, per poi atterrare sul palco dove sarà accolta da un turbinio di coriandoli a forma di cuore, che ricordano tanto quelli usati da Marco Balich per il Capodanno Love, in anticipo su San Valentino, ma forieri di un messaggio senza tempo «di pace e amore».
La vera sorpresa di Renzo Rosso che si volle Aquila, e dell’Aquila che si volle colomba, potrebbe essere un’altra, a cominciare dal folto gruppo di belle signore - Melissa Satta in testa - gente del mondo dello spettacolo, della moda, cantanti che affolleranno la pedana d’arrivo. È qui che domani si getteranno le basi dei Carnevali futuri, che si faranno i primi conti di com’è andato quello in corso (bel tempo, poca gente, zero veneziani), che si raccoglieranno gli umori delle categorie, i malumori dei residenti (non tutti), e si proverà dare un senso a una festa che alcuni - a partire dal sindaco Brugnaro - vorrebbero sospingere verso la terraferma, un po’ a Mestre, un po’ tra i campi, lì dove i contapersone non servirebbero nemmeno.
In arrivo da New York, il patròn di Only The Brave starà con moglie e amici nel suo palazzo sul Canal Grande, in attesa dell’ultima prova dell’imbragatura che domani alle 11 (in anticipo di un’ora rispetto all’orario tradizionale), lo sosterrà nella sua discesa lungo il cavo d’acciaio teso dal campanile ai masegni davanti all’Ala napoleonica.
Una manciata di minuti per vedere Venezia come la possono vedere solo i piccioni; il Canale della Giudecca a sinistra, il ponte di Rialto a destra, bianco e immacolato, le scaglie del tetti rossi, la forma del pesce. La vera sorpresa potrebbe arrivare in quel momento, se è vero che Renzo Rosso si sente sempre più veneziano; se è vero, come è vero, che ha tirato fuori cinque milioni di euro per il restauro del ponte di Rialto senza batter ciglio; e se è vero che dall’azienda vicentina, con gli spilli in bocca, dicono: «Dopotutto, tutti si prendono un po’ troppo sul serio, mentre a noi, in Diesel, piace prenderci in giro da soli».
Accompagnato dal direttore artistico del Carnevale Marco Maccapani, farà un veloce giro in città; una capatina in Piazza dove domenica scorsa aveva assistito al volo dell’Angelo Elisa Costantini, poi andrà a una festa insieme agli amici. Il suo staff, nel frattempo, sta perfezionando gli ultimi dettagli della scenografia che, com’è stato annunciato, farà riflettere su temi importanti in modo imprevedibile.
E poi ci sarà il confronto: altre Aquile, variamente occhiute e rapaci, l’hanno preceduto volando in picchiata senza esitazione. Fabrizia d’Ottavio nel 2012, Francesca Piccinini l’anno successivo; e ancora Carolina Kostner nel 2014, Giusy Versace nel 2015; Saturnino, nel 2016, fu il primo uomo a lanciarsi dal campanile aggrappato alla sua chitarra. L’anno scorso toccò invece a Melissa Satta che si buttò giù senza uno strillo, infilata in un pesante abito di mille strati di jeans della Diesel. Allora, con il naso all’insù, erano 80 mila; domani saranno meno di un terzo.
Il Volo dell’Aquila, in compenso, quest’anno avrà anche un risvolto solidale: sarà infatti attivata una campagna di raccolta fondi a favore della Fondazione OTB (organizzazione non profit con la missione di lottare contro le disuguaglianze sociali) grazie al supporto di alcuni sponsor.
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