Corano distribuito all’Outlet
NOVENTA. Prima le donne in burqa, tranquillamente in passeggiata tra i negozi griffati e senza troppi problemi. All’outlet di Noventa, i numerosi episodi di donne totalmente coperte avevano suscitato al più qualche sguardo incuriosito della clientela internazionale senza la minima reazione.
Ma l’apice è stato raggiunto nei giorni scorsi al Designer Outlet da Noventa, quando un uomo si è messo a pregare nella piazza principale in ginocchio come prevede la religione musulmana secondo la regola classica del salat, al tramonto. E ancora peggio quando è stato segnalato un uomo che distribuiva addirittura tra i dipendenti e le commesse delle “sure”, ovvero ripartizioni del Corano riprodotte su delle fotocopie.
Un misterioso personaggio che ha consegnato questi frammenti del Corano, non si sa bene per quale motivo e a quale scopo. Forse per indottrinarli, per avvicinarli a questa religione, o per informarli visto che sempre più facoltosi arabi e ricchi musulmani si aggirano tra le vetrine scintillanti dei grandi stilisti. Altre ipotesi ben peggiori sono state solo sussurrate. Dopo un po’ la misura è stata colma e alcuni dei clienti e dei dipendenti hanno iniziato a lamentarsi, chiamare amici, consultarsi, mentre gli episodi sono rimasti sottotraccia, senza troppi clamori da parte della direzione che sarebbe però stata informata dai servizi di sorveglianza interna. Gli episodi segnalati sono rimbalzati anche nella Jesolo in piena discussione appassionata su burqa sì e burqa no, tanto che il sindaco del litorale, Valerio Zoggia, sta già pensando a una futura ordinanza che lo vieti, pur lasciando aperta la possibilità del bagno vestite in "burkini" alle donne musulmane. Daniele Bison, esponente della lista civica Jesolo, ora riflette sulla questione outlet di Noventa dopo che è stato sollecitato a intervenire da clienti jesolani che hanno visto la preghiera nella piazza dell’outlet o girare le fotocopie dei frammenti del Corano.
«L’outlet è quello di Noventa», scandisce, «e non è certo l’outlet di Riad. E’ e deve essere un luogo laico del commercio e del libero mercato e non possiamo far finta di nulla se una donna gira in burqa senza che alcuno la fermi per identificarla. La legge in Italia vieta di coprirsi il volto e gli esimenti religiosi non bastano checché se ne dica. «A Jesolo», ricorda, «abbiamo già convinto l’amministrazione comunale a prendere in considerazione un’ordinanza che lo vieti in tronco, perché troppi sono stati i casi quest’estate. «All’outlet», aggiunge, «più di qualcuno si è lamentato. I dipendenti non si sentono sicuri e intravedono delle discriminazioni evidenti. «Vorrei vedere cosa accadrebbe», conclude, «se un cattolico si mettesse davanti a un negozio di Prada o qualche altra vetrina per recitare un rosario e pregare secondo i dettami della nostra religione».
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