Coppia picchiata e rapinata dai predoni

Quattro banditi sono entrati prima nella tenuta di Stefanel, dove hanno rubato un fucile, quindi in quella di Schiavon
Di Giovanni Cagnassi
JESOLO LIDO - DINO TOMMASELLA - - COLUCCI - RAPINA IN VIA LIOMAGGIORE civico 8 e 9. Il cancello all'inizio della strada che porta alle abitazioni
JESOLO LIDO - DINO TOMMASELLA - - COLUCCI - RAPINA IN VIA LIOMAGGIORE civico 8 e 9. Il cancello all'inizio della strada che porta alle abitazioni

JESOLO. Rapine in villa, paura tra le isolate e brumose valli di Jesolo. Un assalto prima alla tenuta Stefanel e poi a quella Schiavon, in via Lio Maggiore, ai civici 8 e 9. Le due aziende agricole confinano, immerse tra campagna e lagune pescose Ad avere la peggio, Guido Schiavon, 75 anni, ex albergatore e imprenditore di Jesolo, derubato assieme alla compagna Daniela Visentin di 50 anni, di oro, gioielli e orologi per circa 30 mila euro dopo minuti da incubo sotto la minaccia di un fucile e la violenza dei rapinatori.

Quattro uomini incappucciati si sono presentati nella valle jesolana verso le 19.30. Il primo obiettivo si è rivelato in realtà sbagliato. Sono entrati, infatti, nella tenuta degli Stefanel, famosa perché vi ha cacciato anche il re di Spagna Juan Carlos. Sono entrati oltrepassando il cancello, ma hanno bussato alla porta del custode, P.B. di Chioggia. Lo hanno colto di sorpresa e malmenato con spintoni e calci, impossessandosi di un fucile ad aria compressa trovato nell’abitazione. Prima lo hanno ripulito dei pochi soldi in contanti, qualche decina di euro, che aveva in tasca. Lui ha cercato di spiegare che altri soldi non ce ne erano e che stavano insistendo inutilmente. Lo hanno bloccato in casa e hanno raggiunto la vicina tenuta di Schiavon, che era il vero obiettivo. Sapevano che la coppia vi abitava da sola. Anche in questo caso hanno oltrepassato un paio di cancelli, scavalcandoli, per arrivare alla porta di casa praticamente indisturbati. A quell’ora, in un luogo così isolato, i rischi erano abbastanza contenuti. Avvolti dal buio, con il volto coperto, hanno suonato all’uscio e appena aperto sono entrati all’improvviso puntando il fucile rubato al custode per minacciare la coppia.

Schiavon e la comapagna sono rimasti impietriti. Anche loro sono stati maltrattati, con qualche spintone e calcio alle gambe per intimorirli. Per un attimo sono venuti in mente i fatti di Gorgo al Monticano e la tragica rapina in villa che costò la vita ai coniugi Pellicciardi. Fortunatamente i quattro rapinatori, che parlavano con accento dell’Est Europa, si sono limitati a intimorire la coppia, Schiavon e la compagna, puntando il fucile e con qualche spintone di troppo. Il 75enne è stato colto da malore e si è accasciato sul pavimento. Prima gli hanno strappato collane, bracciali, un orologio Rolex per circa 30 mila euro di valore. Poi hanno distrutto i telefoni cellulari e quello fisso per impedire ogni comunicazione. I due, Schiavon e la Visentin, erano a terra. La donna stava soccorrendo il compagno che si sentiva male. Questa scena ha fatto desistere i rapinatori che hanno pensato di allontanarsi. Circa mezz’ora più tardi, si sono dileguati a bordo di un’auto che li attendeva all’esterno. Due sole le vie di fuga, verso Jesolo Paese e Caposile. Il custode e la coppia sono riusciti a dare l’allarme e sono arrivate le volanti con il commissario Giuseppe Cerni, quindi si è aggiunta la scientifica e la squadra mobile da Venezia per le indagini ancora in corso. Ieri mattina i testimoni della rapina sono stati tutti ascoltati al commissariato jesolano.

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