Convenzione giudice di pace Meolo ha firmato l’accordo
MEOLO. Giudice di pace: dopo due anni di trattative, Meolo aderirà alla convenzione con i Comuni del Basso Piave per sostenere il servizio, attivo a San Donà. Il consiglio comunale meolese, su proposta dell’assessore Giampiero Piovesan, ha stanziato la quota annuale pari a 2.700 euro. La questione si trascinava ormai dai tempi della precedente Amministrazione Basso. Era il 2014 e i Comuni del Sandonatese, a fronte della chiusura degli uffici giudiziari periferici, decisero di tassarsi per mantenere sul territorio il giudice di pace. Ma Meolo e Quarto d’Altino decisero di non aderire al finanziamento.
Nel frattempo però, in base al decreto ministeriale del novembre 2014, l’ufficio del giudice di pace di San Donà si è occupato anche dei processi riguardanti cittadini meolesi. Sono ben 73 i procedimenti trattati che coinvolgono meolesi, 52 civili e 21 penali. «La nostra amministrazione era partita con la stessa idea della precedente e, insieme a Quarto, abbiamo posto in atto una serie di azioni, perché ci sembrava giusto che il servizio fosse gratuito», spiega il sindaco Loretta Aliprandi, «abbiamo fatto anche vari incontri con gli altri Comuni, in cui però ci veniva fatto notare che stavano pagando anche per noi».
Una percezione suffragata dalle statistiche sugli utilizzatori del servizio. «Non potevamo fare i portoghesi a vita», conclude l’assessore Piovesan, «la trattativa si è protratta finora perché non si era trovato un accordo rispetto alla ripartizione dei costi, che in origine era legata solo al numero di abitanti. Per Meolo il costo calcolato sarebbe stato sui 7 mila euro. Secondo noi si trattava di una ripartizione scorretta. Adesso, oltre al fattore abitanti, si è inserita la variabilità dell’effettivo utilizzo dei cittadini dei Comuni».
Giovanni Monforte
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