«Controllo di vicinato più forte per aumentare la sicurezza»
Il controllo del territorio anche sul piano della sicurezza grazie alla “rete” costituita dal volontariato dei cittadini di vicinato, attraverso un sistema organico di segnalazione alle forze dell’ordine - in particolare alla polizia municipale - di ciò che non va sul piano della criminalità comune, ma anche del decoro e della sicurezza ambientale. È uno degli obiettivi del sindaco Luigi Brugnaro, che ha fatto del tema della sicurezza un “mantra” della sua azione amministrativa, ripetuto in ogni occasione.
È questo anche il senso del progetto “Sicurezza urbana consapevole e partecipata - Controllo di vicinato”, già attivo nel territorio comunale, grazie all'impegno di oltre 860 volontari, che il Comune intende ora rafforzare e che Brugnaro ha illustrato ieri a Ca’ Farsetti con il nuovo consigliere delegato alla Sicurezza partecipata, Enrico Gavagnin, il comandante della Polizia municipale, Marco Agostini e la coordinatrice regionale del controllo di vicinato Antonella Chiavallin. «Lancio un appello a tutti i cittadini» ha esordito Brugnaro «che protestano, denunciando degrado e disservizi, affinché collaborino attivamente aderendo alle associazioni di vicinato, e diano un aiuto con i fatti, non solo a parole. Il nostro obiettivo è dare sicurezza e benessere alle persone puntando sulla solidarietà». Ieri sera, verso le 19.30, la prima adesione al modulo on line sul sito del Comune.
Niente ronde - hanno sottolineato Brugnaro e Gavagnin - ma una collaborazione tra vicini per instaurare un clima di sicurezza. «Il senso di vicinanza, fa sì che ci si senta più sereni e più sicuri nella propria area- ha spiegato Gavagnin - e la comunità diventi così più unita e consapevole».
Il controllo di vicinato già attivo a Marghera zona Villabona, Trivignano, in via Gatta, a Chirignago, Carpenedo e Ca' Sabbioni, prevede che gli operatori coinvolti possano segnalare alle Forze dell'ordine e all'Amministrazione quanto di insolito succede nel quartiere: la presenza di prostitute, spacciatori, senzatetto bisognosi di aiuto, oppure episodi di degrado urbano, invertendo l'ordine investigativo.
«Questo progetto ha anche una forte componente sociale» ha aggiunto la coordinatrice regionale Chiavallin «perché consente di assicurare un approccio di prossimità ai cittadini più bisognosi che vivono in un quartiere, come gli anziani, i bambini, le persone con disabilità. Un'attenzione alla solidarietà, grazie alla quale si abbandona l'individualismo per recuperare un interesse verso il prossimo, fatto di saluti, sorrisi e strette di mano».
Un ruolo fondamentale lo avrà anche la Polizia municipale, che oltre ad occuparsi di segnalare visivamente con cartellonistica i quartieri sotto osservazione del “controllo del vicinato, e l'installazione, dove necessario, di telecamere, riceverà le segnalazioni dei cittadini per conservarle informaticamente e tenere monitorata la situazione sul territorio.
Il comandante Agostini ha assicurato la massima collaborazione all’iniziativa. Sarà creata anche una «banca dati» delle segnalazioni di episodi anomali o anche criminosi da parte dei cittadini, da girare alle forze dell’ordine. Salvaguardano però, naturalmente, la “privacy” di ognuno.(e.t.)
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia