Controllo del vicinato via libera dalla Prefettura
Controllo del vicinato con il sigillo della prefettura. Il protocollo d’intesa è stato ufficializzato. Prevede la promozione di sistemi di videosorveglianza integrati, con campagne di sensibilizzazione sulla sicurezza. Poi la raccolta sistematica delle informazioni che giungono dai cittadini e la mappatura delle aree sensibili del territorio. Ci sarà dunque una promozione del progetto del Controllo del vicinato con il coinvolgimento diretto delle polizie locali.
Questi i punti salienti del protocollo d’intesa tra la prefettura di Venezia e i comuni che promuovono il Controllo del vicinato, accolto con grande soddisfazione ed entusiasmo. «Siamo orgogliosi di aver promosso per primi il progetto del Controllo del vicinato che ora viene riconosciuto ufficialmente», commenta il sindaco Andrea Cereser, «un ringraziamento ai cittadini che si rendono disponibili a collaborare».
La comunicazione del protocollo è giunta ieri, lo stesso giorno dell’incontro, previsto al Centro culturale da Vinci, sulla sicurezza residenziale, promosso dal Controllo del vicinato. Interventi del capitano Dario Russo, comandante della compagnia carabinieri di San Donà, del sindaco Cereser, della comandante della polizia locale, Danila Sellan, e del referente del Controllo del Vicinato per Venezia, Treviso e Padova, Walter Codognotto.
Il protocollo nasce dalla collaborazione dei Comuni di Campagna Lupia, Cavallino-Treporti, Concordia Sagittaria, Fiesso d’Artico, Marcon, Martellago, Meolo, Mira, Noale, Noventa di Piave, Portogruaro, Quarto d’Altino, Spinea, Torre di Mosto. Quindi San Donà che con i suoi circa duemila aderenti risulta la realtà più grande finora consolidata. Si fonda sul diritto alla sicurezza, anche percepita, e sulla necessità di «impostare un sistema integrato di sicurezza che valorizzi al massimo la collaborazione con i cittadini», come si legge nelle premesse alla convenzione.
E sarà il comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, la sede istituzionale per definire le strategie di sicurezza che esaminerà anche, su richiesta dei sindaci dei Comuni interessati, l’andamento dei fenomeni di criminalità e degrado. «L’obiettivo è il rafforzamento», spiega il sindaco, «della collaborazione tra polizie locali, servizi sociali, associazioni di assistenza per affrontare le situazioni di disagio che possono degenerare in rischi per la sicurezza».
Uno degli obiettivi è l’uniformazione degli impianti di videosorveglianza ai parametri della “piattaforma della videosorveglianza integrata”, stabilita da direttive del ministro dell’Interno. Gli impianti di videosorveglianza risultano piuttosto obsoleti e vanno revisionati secondo i moderni criteri.
Giovanni Cagnassi
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