Controlli sui fondi pubblici alle ville chiuse

L’istituto regionale annuncia: «Pronti a fare causa a chi li ha ricevuti ma non le fa visitare»
MIRA: VILLA LEVI MORENOS 25/07/06 © LIGHT IMAGE -
MIRA: VILLA LEVI MORENOS 25/07/06 © LIGHT IMAGE -

MIRA. «Abbiamo avviato le verifiche sul rispetto delle convenzioni fra i proprietari delle ville e l’Istituto Regionale Ville Venete, dopo l’erogazione di fondi per il restauro degli immobili. Convenzioni che prevedono obbligatoriamente l’apertura al pubblico delle ville. Se questi accordi sono stati violati e le ville sono rimaste chiuse, siamo pronti ad aprire un contenzioso che porti alla restituzione dei soldi pubblici erogati».

Giuliana Fontanella è la presidente dell’Istituto Regionale Ville Venete che ha sede a Mira in villa Venier, e ha scelto la linea dura dopo la denuncia di Ascom , Pro Loco e Federconsumatori, che avevano denunciato il fatto che molte ville, nonostante i soldi pubblici per il restauro, sono ancora chiuse.

«Questo atteggiamento se rispondesse al vero sarebbe grave», spiega la Fontanella, «Abbiamo avviato in queste settimane dei controlli a tappeto sul patrimonio privato che ha usufruito di contributi pubblici. Abbiamo inviato anche delle lettere ai sindaci affinché ci forniscano un elenco delle ville visitabili e quelle che non lo sono. Insomma se ci sono delle situazioni anomale: interverremo prontamente anche con gli strumenti legali per far rispettare i patti stipulati». Se il patrimonio privato non è sfruttato appieno non lo è nemmeno quello pubblico. Solo a Mira ad esempio villa Levi Morenos e Villa Principe Pio di proprietà del Comune e della Provincia sono chiuse. Villa Widmann gestita da Apt e Provincia è, secondo gli operatori turistici, nel degrado assoluto.

«Non se me può più», spiega Gabriele Baldan per gli operatori turistici, «del degrado il cui versa villa Widmann. La manutenzione è scarsa e il famoso il giardino è ridotto ad una selva. È in questo modo che si promuove il turismo in Riviera del Brenta? Villa Principe Pio, che è chiusa, potrebbe benissimo essere un polo museale come lo era qualche anno fa quando ospitava l’Ecomuseo della Riviera del Brenta».

Ascom e ambientalisti nelle scorse settimane avevano denunciato anche il degrado in cui versano le rive del Naviglio con crolli continui. «È davvero uno spettacolo desolante», spiega Adelino Carraro, vicepresidente Ascom , «noi promuoviamo addirittura giri del burchiello di notte per portare turisti e far girare l’economia e nel frattempo le rive vengono giù e le ville restano chiuse». (a.ab.)

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