Controlli di vicinato: funzionano e creano solidarietà

Le nuove forme di "sicurezza partecipata" sono un successo senza precedenti. A Gambarare furti quasi azzerati, a San Donà già 30 furti in casa bloccati in tempo. Ora il Comune chiede alla Prefettura un coordinamento

SAN DONÀ. Controlli di vicinato, il Comune cerca un contatto stabile con la Prefettura. È il nuovo obiettivo del vicesindaco e assessore alla Sicurezza Luigi Trevisiol. Visto il successo e le tante adesioni a questa iniziativa, il Comune vuole “ufficializzare” il sistema di controllo già radicato nelle frazioni e creare una rete di cittadini attenti, alcuni dei quali saranno di riferimento, per contattare immediatamente le forze di polizia e con la supervisione della Prefettura. Non sono ronde. Vengono preferiti perché hanno dato ottimi risultati, come a Gambarare dove i furti sono scomparsi, e permettono di socializzare. Intanto, sono già oltre 1100 le adesioni a San Donà per il Controllo del vicinato.

E in pochi mesi sono stati una trentina i casi sventati che avrebbero potuto tradursi in reati. Ha avuto successo anche il gazebo in piazza Indipendenza per illustrare ai cittadini scopi, obiettivi e risultati del programma di auto-organizzazione tra vicini per controllare le aree intorno alla propria abitazione, già promosso dall’amministrazione comunale con una serie di incontri pubblici. Formalizzata anche la nomina a referente per il Basso Veneto dell’Associazione Nazionale Controllo del Vicinato per Walter Codognotto, infaticabile coordinatore del gruppo di Isiata, tra i primi ad essersi costituiti.

«Numeri eccezionali e inimmaginabili solo pochi mesi fa», ha detto Trevisiol, «quando si sono avuti i primi contatti tra l’amministrazione comunale e l’Associazione nazionale del Controllo del vicinato e con i suoi esponenti di Gambarare di Mira, dove si erano avute le prime esperienze venete di questo programma che prevede l’auto-organizzazione tra vicini per controllare l’area intorno alla propria abitazione». Il progetto è in linea con quanto suggerito dal prefetto Domenico Cuttaia riguardo alla sensibilizzazione e organizzazione dei cittadini anche attraverso incontri pubblici. «Sono parte integrante del fare comunità», ha aggiunto il sindaco, Andrea Cereser, «il favore dell’amministrazione alle cene tra vicini, come quella organizzata qualche tempo fa in via Leonardo da Vinci». Le prime aree ad auto-organizzarsi sono state Fossà, Isiata e Fiorentina, seguite da San Pio X e San Giuseppe, e poi Passarella, Chiesanuova, Calvecchia. Il servizio si è poi avviato a Mussetta, Palazzetto, Santa Maria di Piave, Grassaga.

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