Controlli di vicinato attivato il numero verde

Via alla fase operativa: per ora sarà usato dai coordinatori dei gruppi, poi sarà diffuso ai componenti. Soddisfatto l’ideatore Gavagnin: «Modalità unica in Italia»

MESTRE. Controllo di vicinato, al via la fase operativa. Si è svolto lunedì sera, come annunciato, l’incontro sul controllo del vicinato in viale Don Sturzo, al quale hanno partecipato le forze dell’ordine al completo: carabinieri, guardia di finanza, polizia di stato, polizia municipale, assieme al coordinatore del progetto, il consigliere delegato alla sicurezza partecipata Enrico Gavagnin, e i referenti regionali del controllo di vicinato, Antonella Chiavalin e Alberto Gatti.

Così come promesso, è stato attivato grazie alle forze dell’ordine una sorta di numero verde del controllo di vicinato che, per ora, sarà però divulgato solo ai coordinatori dei vari gruppi che sono sorti in città durante il prossimo incontro formativo. In un secondo momento, dopo un primo assestamento nonché un rodaggio della macchina, verrà comunicato anche a tutti i componenti del controllo del vicinato, in modo da procedere per gradi. «Si tratta», spiega Gavagnin, «di una modalità sperimentale unica in Italia. Il test durerà almeno novanta giorni per vedere quali e quante saranno le segnalazioni qualificate e per tarare la griglia standard di segnalazione che dovrà essere la più precisa e sintetica possibile». Il modello è la comunicazione radio standard delle centrali operative delle forze dell’ordine.

La seconda novità riguarda i cartelli. La segnaletica ad hoc del controllo del vicinato sarà posizionata nelle zone di Prasecco-Carpenedo, Malcontenta, Ca’ Sabbioni, Villabona, via Gatta, Cipressina, Gazzera, Rione Pertini, via Torre Belfredo. «Il posizionamento della prima tranche», spiega ancora Gavagnin soddisfatto di come sta procedendo il coordinamento dell’attività, «avverrà a cominciare dalle feste di Natale». Aggiunge il coordinatore: «Le fasi di approccio al sistema organizzativo “Controllo del vicinato” che ho adottato nella delega alla Sicurezza partecipata, è mutuato dal metodo Gemba Kaizen utilizzato nelle organizzazioni industriali. A questo approccio ho affiancato il metodo di miglioramento continuo, chiamato ciclo di Deming». Si tratta di un modello ideato in Giappone per migliorare la qualità di un progetto in un’ottica a lungo raggio.

Nulla, dunque, è stato lasciato al caso, neanche le diverse fasi in cui è stato strutturato il progetto: adesione, fase di informazione pubblica e per coordinatori, test pilota. Conclude: «Come si è visto con l’auto rubata alla Gazzera, il sistema ha risposto davvero bene ancora prima del completamento di tutte le fasi». (m.a.)

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