Controlli di vicinato, arriva APPrised

Sperimentazione avviata dal coordinamento comunale: l’applicazione consentirà di intervenire più tempestivamente
L’ultima frontiera del “Controllo del vicinato” si chiama “APPrised- Your social network interest”.


Segnalazioni simultanee.
Si tratta di una App in fase di sperimentazione, che consentirà di georeferenziare il segnalatore e la segnalazione in una apposita mappa. A spiegare di cosa si tratta è il consigliere comunale Enrico Gavagnin, il coordinatore per il Comune della macchina del controllo di vicinato.


«Scaricando la App», spiega, «è possibile vedere chi fa la segnalazione e dove, ma anche le segnalazioni di tutti gli altri in tempo reale simultaneamente. L’agente di polizia municipale che la utilizza ha questa possibilità, veloce e precisa. Per prima cosa la stiamo testando come strumento di partecipazione alla sicurezza dei cittadini, in fase sperimentale».


La App è stata prodotta “in casa”. A metterla a punto un informatico, Luigi Vitale, che ha studiato alcune applicazioni simili, l’ha modificata per le esigenze del controllo di vicinato e l’ha testata.


«Adesso la proveremo per vedere come va», chiarisce il consigliere Gavagnin, «magari con il comitato ormai rodato della Cipressina e quello di via Piave, che gravita in zona stazione. La nuovva Apprised si scarica dallo smartphone, ma non è sul mercato, anche se l’obiettivo è quello di trovare fondi e sponsor».


Degrado e microcriminalità.
Il consigliere delegato fa il punto sull’attività del controllo del vicinato, un grande lavoro durato tutto l’inverno e che adesso è entrato nel vivo e sta raccogliendo i frutti. «In questo momento le criticità sono divise in due tipologie: il primo è quello inerente il flusso delle segnalazioni sulla “sicurezza”, l’
urban control
in senso stretto, con il numero unico dedicato ai coordinatori in sala operativa dei vigili».


I coordinatori del controllo del vicinato si occuperanno delle segnalazioni sul degrado: la siepe alta dove vengono gettate e nascoste le siringhe, le buche sulle strade, alberi caduti, anfratti che possono far comodo a sbandati. «In questi mesi abbiamo potuto constatare che le segnalazioni della maggior parte dei gruppi della fascia esterna di Mestre riguardano lo scarico abusivo dei rifiuti, i topi, la scarsa illuminazione. Sono tutte ancillari alla security, nonostante però influiscano sulla qualità della vita delle persone e richiedano una risposta dall’ente, che spesso non è tempestiva. Associazioni come i Rangers possono essere molto utili perché danno un contributo sociale enorme».


Zone calde.
Altra cosa sono le zone più centrali, dove la gente si conosce meno ed è più alto il numero di stranieri. «In centro» chiarisce il delegato «è stata evidenziata una tipologia diversa di controllo del vicinato, che ha bisogno della vicinanza delle forze dell'ordine, in primis della polizia locale».


Spiega: «In agosto è iniziata l’attività del poliziotto di quartiere, che ha fatto il giro di via Piave, dei negozi, ma questa modalità dev’essere incrementata: perché sia efficace serve un gruppo più numeroso di vigili di quartiere, proprio perché in centro il controllo del vicinato funziona solo se strettamente in contatto alle forze di polizia».


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