Controlli antiCovid dello Spisal nel Veneziano. In 2.129 aziende elevate 18 sanzioni per mancata sicurezza

I dati del servizio di prevenzione e igiene sanitaria nei luoghi di lavoro di competenza dell’Usl 3 per prevenire la diffusione del virus tra i lavoratori

Il rapporto

Il rischio di nuovi contagi tra i lavoratori rientrati in servizio resta alto ma l’Usl 3 assicura che nel mondo delle attività produttive è in corso un «vasto piano di controllo sulle aziende per quanto riguarda il rispetto delle regole imposte dal contrasto al coronavirus nei luoghi di lavoro»,affidato al servizio Prevenzione Igiene Sicurezza Ambienti di Lavoro (Spisal).

Ma come funziona? Ogni volta che viene individuato un caso di positività interno a un luogo di lavoro (o anche esterno ma con contatti nel luogo di lavoro) Spisal e Sisp (Servizio Igiene e Sanità Pubblica) agiscono insieme nell’indagine epidemiologica e in ogni azione necessaria per il contrasto alla diffusione del virus all’interno del luogo di lavoro. In questa fase vengono coinvolti la direzione dell’azienda in cui si è verificato il caso (o in cui esistono lavoratori che sono stati a contatto con il caso) e il medico competente dell’azienda.

Da quanto è stato attivato questo servizio, il 16 marzo scorso, lo Spisal ha effettuato 2.129 controlli anti-Covid i nelle aziende del territorio veneziano che occupano un totale di 62.000 dipendenti. Delle 2.129 aziende controllate il 51,5 % occupa da 1 a 10 dipendenti, il 30,9 % da 11 a 50 dipendenti, il 10,6 % da 51 a 250 dipendenti e il 2 % con più di 250 dipendenti.

Solo 18 controlli in altrettante aziende (che occupano complessivamente 254 dipendenti) hanno evidenziato “inosservanze” dei protocolli di sicurezza. Altre 888 aziende, invece, hanno dimostrato di rispettare le norme e 1.089 sono andate oltre predisponendo ulteriori miglioramenti delle misure di prevenzione per i loro dipendenti che, in totale, sono ben 33. 293.

A livello dei distretti territoriali, a Venezia sono stati effettuati 1.019 controlli in azienda, a Mirano 750 e a Chioggia 226. Nel corso delle ispezioni lo Spisal verifica il rispetto delle normative vigenti anti-Covid, controlla quanto accade nelle aziende quanto all’igiene delle mani, all’igiene respiratoria, al distanziamento sociale dei lavoratori; verifica che siano presenti secondo le normative opuscoli e segnaletica di contrasto al contagio. Gli operatori dello Spisal non si limitano ai controlli, ma suggerisce anche il modo migliore per «il rispetto delle migliori misure organizzative quanto al distanziamento tra i lavoratori, alla regolamentazione dell’accesso agli spazi comuni, alla sanificazione degli spogliatoi, alla pianificazione di orari di ingresso e uscita scaglionati, alla sospensione di viaggi di lavoro, alle modalità più idonee di accesso dei fornitori».

Durante le ispezioni, gli ispettori dello Spisal insistono sulla necessità di incrementare le attività di pulizia e sanificazione e a mettere a disposizione idonee soluzioni disinfettanti per tutti i dipendenti e coloro che frequentano i locali dell’azienda. «A garanzia di questa fase in cui le attività produttive sono riprese» sottolinea il direttore generale dell’Usl 3, Giuseppe Dal Ben «il nostro Spisal sta costantemente verificando, con ispezioni mirate dentro aziende sia pubbliche che private, che siano attive tutte le buone pratiche per permettere a chi lavora di farlo in sicurezza. Questo sforzo di monitoraggio e affiancamento per le aziende produttive è stato e continua ad essere importantissimo, a garanzia di tutti i cittadini».

«Lo Spisal si è mosso in primo luogo con l’intento di sostenere le aziende nella fondamentale necessità di introdurre nuove modalità negli ambienti di lavoro» aggiunge il direttore generale «fornendo ad ogni azienda, anche a quelle direttamente sottoposte a verifica, tutte le indicazioni operative sulle misure preventive che era necessario attuare. Le 2129 ispezioni effettuate hanno avuto anche l’intento di verificare l’attuazione di queste misure preventive, e di sanzionare chi non le avesse adottate in pieno». —


 

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