Controllava i dipendenti con il gps, denunciato

MAERNE. Li controllavano con un Gps nascosto sulla cintura. I carabinieri della stazione di Casarsa della Delizia, cittadina del pordenonese in cui è nato Pier Paolo Pasolini, hanno denunciato a piede libero S.B., 34 anni, cittadino indiano, titolare dell’impresa di volantinaggio con il metodo porta a porta con sede a Preganziol, in provincia di Treviso; e S.O., 47 anni, titolare della ditta Sisma by Byesse con sede a Maerne incaricata della distribuzione di sofisticati sistemi Gps e software, resisi responsabili della violazione dello statuto dei lavoratori; nella parte in cui si vieta il controllo a distanza dei dipendenti; e delle norme che tutelano la privacy.
Le due denunce sono il frutto di un’operazione conclusa in questi giorni dagli uomini dell’Arma casarsese che ha permesso di mettere la parola fine a questo fenomeno e di sequestrare gli strumenti utilizzati dagli indagati.
L’attività d’indagine è stata avviata lo scorso autunno quando alcuni dipendenti indiani, provenienti dal vicino Veneto (Cinto, Pramaggiore, Motta e altri paesi), sono stati identificati e controllati mentre distribuivano volantini pubblicitari con il metodo porta a porta. Gli stranieri, trasportati nel territorio comunale di Casarsa e dintorni a bordo di un furgone, venivano poi lasciati nei centri abitati dove, in sella alle biciclette, provvedevano a recapitare i volantini nelle abitazioni. Ciò che, però, ha incuriosito gli uomini dell’Arma è stato uno strumento elettronico legato alla loro cintura, la cui finalità non era conosciuta neppure agli stessi lavoratori. Un’osservazione più attenta ha permesso agli investigatori di capire che si trattava di un’apparecchiatura Gps con finalità di controllo a distanza del loro operato.
Le testimonianze successivamente raccolte e l’esito delle diverse perquisizioni locali e domiciliari, hanno consentito di confermare l’ipotesi accusatoria e di sequestrare ben otto apparecchi Gps, oltre a svariata documentazione probatoria che attestava il monitoraggio dei movimenti dei dipendenti, gli orari di lavoro e i tragitti percorsi. I carabinieri hanno quindi interessato le autorità giudiziarie di Pordenone, Venezia e Treviso, che hanno ravvisato evidenti responsabilità penali nei confronti degli imprenditori per la violazione delle specifiche norme; il primo in qualità di datore di lavoro ed il secondo per aver fornito il materiale elettronico imposto ai lavoratori.
Rosario Padovano
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