«Contro il degrado facciamo pagare subito le multe»
Il questore Gagliardi: difficile combattere la maleducazione senza strumenti, gli stranieri maleducati sanno che in Italia resteranno impuniti. Negli Usa sarebbero arrestati
VENEZIA. Lo ha detto fin dal suo arrivano alcuni mesi fa: le multe per il mancato rispetto del decoro per essere efficaci devono essere pagate subito, come avviene già per i turisti che commettono un'infrazione al codice della strada.
Il questore Vito Danilo Gagliardi lo ribadisce in questi giorni di "Venezia a luci rosse", e tuffi e bagno diffusi. Spiega il questore Gagliardi: «Combattere la maleducazione imperante che si autoalimenta con l'emulazione, non è facile se non hai strumenti adeguati. Il turista, in particolare quello straniero, sa che non rischia praticamente nulla. Le multe o le fai pagare subito o è praticamente impossibili farle pagare a chi risiede all'estero», continua il questore, che spiega: «La procedura per raggiungere la persona da multare è complicata e ingarbugliata. Si deve procedere attraverso i consolati che in un Paese straniero non sono in tutte le città. Poi il consolato deve coinvolgere le autorità del paese dove risiede lo straniero multato. Da sottolineare che nel passaporto non c'è l'indirizzo della persona. Diventa impossibile raggiungere la persona a cui far recapitare la sanzione».
Una situazione che diventa paradossale se si pensa che un Comune se multa un venditore abusivo di sicuro sa che la contravvenzione per il suo iter completo viene a costare per le casse pubbliche oltre duecento euro, mentre quasi mai - ma sarebbe più giusto dire mai - il venditore multato paga la sanzione. Quindi che senso ha per un comune fare multe se rappresentano solo un costo? Oltre alla beffa, il danno.
Su cosa fare il questore ha le idee chiare e dice: «La multa la devono pagare subito. Quindi se vieni sorpreso in un comportamento che prevede la sanzione mi dai il documento e non te lo restituisco fino a quando non paghi. Quindi non ti muovi da qui fino a quando hai saldato il conto. Cosa molto semplice. Certo che bisogna cambiare la norma, altrimenti non si può pretendere che un appartenente alle forze di polizia prenda il documento ad una persona e non lo restituisca fino a quando non avviene il pagamento. Sarebbe illegale. Ci vuole una cosiddetta norma educativa. Si tratta infatti di comportamenti tenuti da persone che vanno educate. Le multe in altri paesi devono essere pagate subito o ti viene ritirato il documento fino a quando non hai saldato il conto. Se negli Stati Uniti commetti un'infrazione con l'auto ti arrestano. Il turista che arriva a Venezia, come in ogni altra città del nostro Paese, deve sapere che, se vuole farsi una foto mentre si butta da un ponte, oppure fare il bagno in canale e senza dimenticare l'esibizionista per poi caricare foto e video sui social network, rischia grosso. Deve sapere che sarà punito, altrimenti non se ne viene fuori. Si continuerà a parlare di degrado, di sporcizia, di maleducazione e quant'altro. Molti stranieri sono convinti che in Italia la scampano. Dobbiamo far cambiare loro questa convinzione».
Il questore sottolinea poi l'importanza della collaborazione di tutti i cittadini e ricorda: «Spesso non veniamo chiamati, come noi anche le altre forze di polizia e altre volte veniamo allertati in ritardo. In questo modo è difficile intervenire in maniera efficacie. Per questo è importante che i cittadini chiamino prima di pensare a fare un video, una foto e quindi di caricarli sui social per avvisare gli amici. In questo modo si dà solo spazio all'emulazione e alla voglia di apparire di chi ha un comportamento maleducato. È quanto successo per la coppia che faceva sesso vicino al ponte di Rialto. La volante è stata chiamata dopo parecchio e perché chi si è preoccupato di farlo conosceva un poliziotto. Quando gli agenti sono arrivati sul posto hanno trovato quattro persone, tra cui una coppia che si stava baciando ma non è stato possibile individuare i protagonisti. Il cittadino si rende conto che non possiamo essere ovunque in ogni momento, la collaborazione è fondamentale», conclude Gagliardi.
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