Contratto, i comunali minacciano azioni legali
MESTRE. Se lunedì l’ultima trattativa tra il Comune e i sindacati dei comunali a Ca’ Farsetti si concluderà con un nulla di fatto - come negli incontri precedenti con la delegazione guidata dal segretario generale Silvia Asteria - i lavoratori sono pronti a fare causa in Tribunale alla Giunta Brugnaro, impugnando l’applicazione del contratto decentrato che l’Amministrazione si rifiuta di riconoscere. È quanto emerso dall’assemblea dei dipendenti comunali che si è tenuta ieri mattina al teatro Malibran organizzata da Rsu e sindacati e seguita nel pomeriggio da una seconda assemblea a Ca’ Corner, riservata solo ai lavoratori del mondo della scuola, in particolare i precari, a cui ha fatto seguito anche un incontro con il viceprefetto Cusunano.
Ci sono circa 2 milioni e 100 mila euro accantonati dal Comune sul contratto decentrato per le perfomances organizzative - è stato spiegato in assemblea - ma di questa cifra, pur ridotta rispetto ai 6 milioni di euro precedenti, l’amministrazione vuol distribuire solo il 30 % a tutti i dipendenti. Un altro 30 per cento sarebbe distribuito a tttolo individuale e l’ultimo 40 per cento solo a quei lavoratori capaci di proporre progetti o idee “innovative”. Una discrezionalità che non piace affatto ai comunali, che chiedono che invece i circa 2 milioni siano distribuiti tra tutti cominciando a erogare i primi cinque del 2016 mesi di salario di produttività.
Ma il Comune, che pure applica il contratto decentrato per altre forme di retribuzione, ad esempio gli straordinari dei vigili urbani, si rifiuta di farlo per gli altri dipendenti essendo tra l’altro ancora pendenti le sanzioni per lo sforamento del Patto di Stabilità 2015, visto che al momento non c’è alle viste nessun decreto del Governo che le annulli. Si chiede in particolare al tavolo di lunedì che si affronti con urgenza il problema del precariato. Inoltre un impegno della Giunta con delibera a rifinanziare il fondo integrativo per i dipendenti non appena venga approvato il decreto “Salva Venezia”. Ancora, la richiesta di blocco di qualsiasi utilizzo unilaterale del fondo da parte del Comune. E, infine, l’erogazione appunto due 2 milioni e 100 mila euro già disponibili.
Se dal tavolo arriveranno invece dei nuovi no, la vertenza si sposterà in Tribunale con l’azione legale contro la Giunta per la mancata applicazione del contratto decentrato dei dipendenti comunali, ancora in vigore - pur se disdettato dall’Amministrazione - fino a quando non ne verrà approvato un altro.
In Prefettura ieri pomeriggio, dopo l’assemblea di maestre precarie e genitori, i sindacati hanno fatto presente al viceprefetto che è a rischio a settembre l’apertura delle scuole materne e degli asili nido se non si sbloccano le assunzioni di 60 supplenti.(e.t.)
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