Contratto da rinnovare metalmeccanici in sciopero

In corteo a Marghera, alla rotonda verso la Romea, e presìdi in varie aziende Disagi al traffico. Partecipazione alta, ma si pensa già al blocco di 24 ore
Agenzia Candussi, giornalista Costa. Manifestazione lavoratori petrolchimico di fronte al centro commerciale Nave de Vero Marghera
Agenzia Candussi, giornalista Costa. Manifestazione lavoratori petrolchimico di fronte al centro commerciale Nave de Vero Marghera

Hanno iniziato la mattinata con un’ora di assemblea, prima ancora di raggiungere ognuno la propria postazione, poi hanno marciato compatti dalla fine di via Fratelli Bandiera e lungo tutta via Bottenigo, fino a raggiungere l’ingresso del centro commerciale Nave de Vero, dove hanno urlato le loro ragioni ai moltissimi automobilisti di passaggio sulla rotonda che taglia la Romea. Ieri, per circa quattro ore, i metalmeccanici di Marghera sono tornati a protestare per chiedere la firma del contratto nazionale, ancora in sospeso dal 22 dicembre scorso, e un più equo trattamento di lavoro. I manifestanti, scortati dalle forze dell’ordine, non sono entrati nel Centro, ma hanno battuto l’intero perimetro esterno sventolando le bandiere, rallentando il traffico. L’iniziativa, proposta unitariamente da tutte le sigle sindacali, ha visto la partecipazione di più di cinquecento dipendenti della raffineria e del Petrolchimico, lavoratori su appalto che rispondono ad Alcoa, Ilva e Mecnafer, e si è inserita in una mattinata di mobilitazione generale, che ha visto presidi anche allo stabilimento Fincantieri della città giardino, alla Finmeccanica di Tessera, alla Lafert di San Donà di Piave (da cui è partito un altro corteo che ha attraversato l'intero centro urbano), alla Ilnor di Scorzè. Altissima l’adesione in tutte le strutture: se Pometon, Speedline, Imesa, Portotecnica e Peg Perego si sono attestate tra il 50 e il 70 per cento dei lavoratori fermi, Drahtzug Stein, Ilnor, Dl Radiators e Fincantieri hanno raggiunto il 90, mentre per quanto riguarda gli appalti di Petrochimico ed ex raffineria nessuno ha disertato la protesta. Nel pomeriggio sono state poi programmate altre quattro ore di sciopero per gli operai del secondo turno, in alcuni casi risolte direttamente con l’uscita anticipata. Il dito è sempre puntato contro Federmeccanica che, stando a quanto raccontano i rappresentanti sindacali, continua da 7 mesi a proporre la stessa formula, con aumenti economici bloccati per almeno 18 mesi e, anche in seguito, rivolti solo al 5 per cento dei lavoratori: «Il piano della federazione non ha il consenso dei metalmeccanici veneziani», ribadiscono i sindacati. «I lavoratori sono invece determinati a conquistare un rinnovo che aumenti per tutti la retribuzione e i minimi contrattuali, estenda le tutele a tutte le forme di impiego, allarghi e qualifichi la contrattazione di secondo livello».

Se anche questa protesta rimarrà inascoltata, la prossima sarà ancora più incisiva e potrebbe quindi tradursi in un’intera giornata di sciopero.

Giacomo Costa

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