Contratto comunali: solo la Fp Cisl firma l’intesa economica

Cgil, Uil, Diccap e Csa disertano l’incontro prima di Pasqua. Romor polemico. Garantiti 1.300 euro per ogni lavoratore

VENEZIA. Trattativa dei comunali, una autentica “via crucis”. Ieri, venerdì prima di Pasqua, era convocata la firma dell’accordo sulla parte economica del contratto decentrato ma all’appuntamento si sono presentati la delegazione del Comune, il sindacato Cisl Funzione Pubblica e i Cobas. Hanno disertato l’incontro Cgil, Uil, Diccap e Csa. Spiega per tutti Daniele Giordano, segretario della Fp Cgil, «di aver chiesto uno slittamento alla prossima settimana per chiudere anche sulla parte normativa, altrimenti se si va avanti nel confronto con questa lentezza il risultato è di arrivare troppo a ridosso delle elezioni Rsu».

Il che avrebbe aperto un bel problema di democrazia, con una Rsu che firma un contratto e organizza il referendum per raccogliere il via libera dei comunali, a ridosso di un voto sindacale che potrebbe cambiarla, quella rappresentanza sindacale. E così ieri l’accordo sulla parte economica è stato firmato solo dalla Fp Cisl. Siamo alla riedizione delle polemiche di mesi fa? Si vedrà la prossima settimana nei quattro giorni di trattativa normativa, su polizia locale e educatrici.

«Siamo stupiti che gli altri non ci fossero al tavolo che tutti eravamo d’accordo di fare, lo diceva il pre accordo del 24 febbraio», manda a dire Massimo Grella, «evidentemente ci sono alcuni sindacati che fanno opposizione politica all’amministrazione più che pensare a tutelare i lavoratori che rappresentano». Luca Lombardi (Diccap) ribadisce: «Non avevamo dubbi che la Cisl avrebbe firmato. Noi volevamo far capire che occorre chiudere non solo la parte economica, ma anche quella normativa che va avanti da troppo tempo. Siamo, dopo otto tavoli, ad appena una decina di articoli condivisi». I Cobas, ligi alla convocazione, non hanno firmato la proposta, critici con tutti: «Ancora una volta prendiamo atto che l'amministrazione è estremamente chiara nella sua chiusura e gli altri sindacati confusi nella loro strategia». L’accordo economico prevede nel 2018 di distribuire 1.300 euro a dipendente, cui si aggiungono 1,5 milioni di euro per i progetti «di tutto il personale, compresi i servizi al cittadino», ribadice Grella.

«Siamo sempre stati corretti, il doppio gioco non ci piace, né ci è mai piaciuto. I dipendenti sapranno fare le loro scelte», commenta l’assessore al Personale, l’avvocato Paolo Romor che ricorda che la firma sull’accordo odierna era un atto «previsto e concordato tra le parti» e si dice stupito del mancato arrivo in trattativa dei sindacalisti di Cgil, Uil, Dicapp, Rsa. E conferma la firma con la sola Fp Cisl di Venezia. «Meno male che c’è stata quella firma, altrimenti si sarebbe rischiato di bloccare la distribuzione delle risorse integrative. Ben 5,2 milioni di euro, di cui 2.600.000 aggiunti dall’amministrazione, da destinare alla produttività dei dipendenti, secondo principi meritocratici. Forse “qualcuno” sperava proprio di far “saltare il banco”, speculando sulle spalle dei lavoratori, per poi dire loro “vedete quanto cattiva è questa amministrazione?”». Tatticismi, continua Romor, in vista delle elezioni Rsu di metà aprile. « Ma è giusto, per ricercare un voto in più, mettere a rischio i soldi dei propri iscritti e dei lavoratori?», chiede polemico l’assessore. «Ognuno ha il proprio compito, ma sia i lavoratori, da una parte, che i cittadini dall’altra, poi alla fine guardano solo i fatti. C’erano 7 firme sulla pre-intesa» e ora «sul documento ce n’è soltanto una. Per fortuna dei lavoratori». Ma nulla è perso. Pare. A meno che la polemica di queste ore riaccenda gli animi.

Cgil, Uil, Diccap e Csa ai tavoli programmati ci saranno. E Romor tende la mano: «Noi aspettiamo tutti mercoledì prossimo, per aggiungere altre firme all’accordo economico e proseguire su quello normativo. Tendiamo la mano. Certo, serve serietà e pragmatismo che oggi (ieri, ndr) solo una sigla ha dimostrato».


 

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