Contratti, in ansia 4 mila dipendenti

Continua il muro contro muro con i sindacati: il sindaco elogia i comunali che non hanno votato al referendum
Di Enrico Tantucci
Agenzia Candussi, giornalista Furlan. Consiglio Comunale e protesta dei dipendenti del Comune, Via Palazzo Mestre.
Agenzia Candussi, giornalista Furlan. Consiglio Comunale e protesta dei dipendenti del Comune, Via Palazzo Mestre.

Luigi Brugnaro contro i sindacati (tranne la Cisl). È ormai un «duello rusticano» che non si ferma più quello che il sindaco-imprenditore di Venezia ha ingaggiato con le organizzazioni sindacali con almeno tre fronti aperti: quello che riguarda il contratto dei dipendenti comunali, quello che interessa invece il nuovo Piano industriale e contratto di quelli del Casinò e quello che riguarda gli appalti che si riferiscono ai dipendenti delle cooperative che prestano servizio per i Musei Civici.

In tutto, circa 4 mila lavoratori interessati. Tre fronti diversi, ma una sola linea: il Comune, di fatto, non tratta, ma propone una linea precisa. Chi vuole si adegua, chi non vuole si arrangi. Il sindaco ripete ormai in ogni occasione che l’organizzazione del lavoro e le scelte strategiche non sono di competenza con i sindacati. Pronto ad andare da solo e a sfidarli, come per il referendum indetto da tutte le sigle sul contratto decentrato dei comunali che il Comune ha firmato con la Cisl e che ha visto una sonora bocciatura dell’intesa, con oltre 2 mila comunali alle urne per dire no. Ma il sindaco - via twitter - ha subito rilanciato, ringraziando, provocatoriamente, i circa mille dipendenti comunali che invece sono restati a casa e non si sono espressi sul referendum per il contratto. «Bugie dei Sindacati e referendum con urne viaggianti! Ma dai!», twitta il sindaco. Che poi prosegue: «Grazie ai mille lavoratori che non hanno votato. Grande segnale di serietà. Non ci fermerete con nessun trucco, in Comune di Venezia premieremo il merito! Andremo avanti con chi ci sta. Noi rispondiamo solo ai cittadini».

E infine: «La Cisl Funzione Pubblica si conferma un grande Sindacato! Gli altri in Comune di Venezia non vogliono la meritocrazia! Porte aperte a tutti i dipendenti». Sempre in rete gli ha subito replicato a tono il segretario della Cgil Funzione Pubblica Daniele Giordano, una delle «spine nel fianco» di Brugnaro. Scrivendo: «Brugnaro ringrazia i lavoratori che non sono andati a votare anche se i 33 che hanno espresso parere favorevole sono sempre il doppio di quelli che hanno avallato il suo contratto truffa. Ogni volta si dimentica che i lavoratori del Comune di Venezia non sono i suoi dipendenti di Umana che prendono lo stipendio dal Comune ma lavoratori che garantiscono servizi ai cittadini».

Ma oltre al fronte con i comunali, resta appunto aperto quello con i dipendenti del Casinò e anche qui Brugnaro - anche se le trattative sono state condotte dall’assessore alle Aziende Michele Zuin - è stato chiaro. Si tratta solo alle condizioni del Comune: tagli al costo del lavoro per circa 6 milioni di euro, nuovo contratto e nuovo sistema di prenmi legati agli incassi, Risultaro: rottura delle trattative, sciopero fissato per mercoledì e probabile appendice giudiziaria sulla validità del nuovo contratto aperta dai sindacati, come avverrà anche per quello dei comunali. Infine la «grana» Musei Civici. Qui la Fondazione, spinta anche dal Comune, non ha voluto inserire nell’appalto per i servizi museali la clausola che garantisce la riassunzione ai dipendenti delle cooperative anche con nuove imprese appaltatrici. Una clausola che esiste per partecipate comunali come Casinò e Veritas. Ma, anche su questo, il Comune non tratta con i sindacati.

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