Contraffazione, centro storico al setaccio
Sono circa 4,5 milioni i prodotti contraffatti e venduti abusivamente sequestrati dall’inizio del 2016 dalla Guardia di Finanza a Venezia. Lo sottolinea il comando provinciale, che anche in questo weekend di Ferragosto opera a Venezia e sul litorale, con uomini in abiti civili e in divisa. Niente ferie a Ferragosto per le Fiamme gialle veneziane: una decina di militari ieri rinforzano i presidi stabili presenti in Riva degli Schiavoni, lungo la Strada Nova e la zona di Calle Larga XXII Marzo.
Anti-abusivi. Personale in uniforme è impegnato nei punti di maggiore e attività degli abusivi, in particolare tra Palazzo Ducale e l’Hotel Danieli. Oltre ai 4,5 milioni di pezzi sequestrati, si contano da inizio anno 199 denunciati all’autorità giudiziaria e altri 189 sanzionati. Sotto sequestro borse, magliette e occhiali contraffatti, le ormai diffusissime palline antistress, freccette luminose, bastoni per i selfie. Tutti articoli privi dei requisiti previsti dal “Codice del Consumo”. E sempre più spesso l’attività quotidiana contro i venditori ambulanti permette ai finanzieri di individuare i canali di produzione e distribuzione di questi prodotti, anche al fine di reprimere episodi collegati di evasione fiscale, contributiva e previdenziale legata al lavoro sommerso. Ufficiali e capipattuglia esperti stanno lavorando solo su questo filone d’indagine. Ieri il sindaco Brugnaro ha applaudito l’opera della Guardia di Finanza. Di recente l’operazione “Luxury bags” ha portato alla denuncia di 49 persone denunciate e il sequestro , nelle province di Venezia, Padova, Treviso, Macerata e Firenze, di 383.619 borse, articoli di pelletteria ed accessori e minuteria metallica contraffatti riportanti le più note griffe nazionali ed internazionali oltre a 284 cartamodelli e stampi per la produzione degli articoli contraffatti; 9 macchinari per la produzione dei prodotti contraffatti; 3 siti internet che ponevano in vendita articoli contraffatti e un capannone di 700 metri quadri usato come magazzino. Individuato il laboratorio di produzione.
Lotta senza quartiere. «La nostra è una lotta senza sosta», spiega il comandante provinciale di Venezia, il Generale Alberto Reda. «I venditori di borse, per la verità, si sono rarefatti perché a Venezia rendiamo loro la vita difficile. Rischiano ripetute denunce penali che possono incidere sul rinnovo del permesso di soggiorno. E nei sequestri, fuggendo, perdono merce costosa. Per questo molti oggi vendono palline o dardi che costano all’origine pochissimo, dai 10 ai 30 cent. Puntiamo ad assicurare non solo ai residenti una quotidianità accettabile ma anche ai turisti la migliore permanenza possibile. È in corso un’analisi sul fenomeno della contraffazione da strada che ci consentirà, a breve, di sviluppare un’operazione a largo raggio nei confronti degli stranieri residenti nella provincia di Venezia dediti all'abusivismo».
Gli abusivi sono uomini, con un lavoro regolare. Vivono in terraferma in comunità maschili di 6-8 persone. Acquistano la merce in conto vendita e ogni sequestro è un duro colpo alle loro finanze.
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