Contrabbandiere latitante arrestato in un camping

Cavallino. Sorpreso sabato sera dai carabinieri, era con la moglie e la figlioletta Si era fatto crescere la barba ma è stato riconosciuto. Sarà estradato in Moldavia

CAVALLINO. Arrestato dai carabinieri di Cavallino-Treporti, mentre si trovava in vacanza con la moglie e la figlia in un camping della frazione di Ca’ di Valle, il commercialista faccendiere di una banda di contrabbandieri internazionali ricercata dall’Interpol. Al momento del fermo, una lunga barba incolta travisava il volto di Dmitrii Cohanschii, nato 42 anni fa in Moldavia ma residente in Slovenia con cittadinanza rumena, accusato di associazione a delinquere finalizzata al contrabbando di sigarette ed altri prodotti di frontiera per i quali non venivano pagate le accise. Nel dettaglio il moldavo risulta essere un esperto nella creazione di società off-shore utilizzate per lo smercio illecito internazionale e altri reati fiscali. L’obiettivo del suo arrivo in Italia con la famiglia era confondersi fra i turisti e rendersi difficilmente riconoscibile rispetto alla foto segnaletica diramata nel mandato di cattura internazionale che raccomandava tra l’altro di avvicinarlo con estrema cautela perché ritenuto pericoloso.

La segnalazione della sua presenza sulle rive dell’Adriatico era arrivata alla compagnia dei carabinieri di San Donà, coordinati dal capitano Dario Russo, nel tardo pomeriggio di sabato mentre l’arresto vero e proprio, tecnicamente “per estradizione”, è avvenuto in serata su iniziativa dei militari guidati dal maresciallo capo Cosimo Sorice, comandante della stazione di Cavallino-Treporti, attorno alle 21.30 quando il cittadino moldavo si era già ritirato nel camping assieme alla moglie ed alla figlioletta. Compreso di essere stato scoperto, il contrabbandiere è rimasto gelido non opponendo resistenza, forse per la presenza dei famigliari, cominciando a prepararsi la borsa per seguire i carabinieri.

Poco dopo ha dichiarato di saper parlare solamente il russo ha esibito un documento d’identità sloveno, mentre la segnalazione di Schengen riferiva altra nazionalità, e dimostrando dalle sue risposte circostanziate di conoscere molto bene il diritto internazionale e soprattutto quali erano i suoi diritti. Il 42enne dopo l’arresto è stato trasferito nel carcere di Venezia in attesa dell’udienza della Corte d’Appello competente la richiesta di estradizione presentata dallo stato della Moldavia immediatamente avvisato dell’arresto. Il procedimento stabilirà se accettare o meno la richiesta.

Francesco Macaluso

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