Contorta, il Porto scrive a Roma Costa: «Abbiamo chiarito tutto»

Inviate le risposte alle osservazioni della commissione Via. «Alternative non praticabili, non ci sono influenze sul regime idraulico. Anzi, farà bene alla laguna». Associazioni e comitati sul piede di guerra
Di Alberto Vitucci

Avanti con lo scavo del Contorta. Mentre l’opposizione al grande progetto cresce, l’Autorità portuale non si ferma. E ieri ha inviato al ministero per l’Ambiente la documentazione integrativa richiesta dalla Commissione Via nel gennaio scorso. «Documentazione utile a soddisfare tutti i chiarimenti richiesti», commenta il presidente del Porto Paolo Costa. Che considera sciolti i dubbi della commissione e invita a decidere al più presto, entro il 10 aprile, nei termini previsti dalla legge. «Il perdurare del clima di incertezza potrebbe aggravare la situazione che ha visto dal decreto Clini-Passera a oggi il contrarsi del 14 per cento del’attività croceristica in laguna».

Secondo il Porto dunque non solo lo scavo del Contorta si può fare, ma la sua realizzazione risulta «come da verifiche modellistiche ininfluente sul regime idraulico della laguna». Non è dannoso. Anzi, scrive Costa nella lettera di accompagnamento, «potrà contribuire alla ricostruzione morfologica e naturalistica di quel tratto di laguna». Studi che sono stati avviati, continua la relazione dell’Autorità portuale, insieme al Magistrato alle Acque, al Corila, all’Università, al Cnr e alla Capitaneria di porto. Gruppo di esperti che eseguirà il mionitoraggio anche durante i lavori.

Avanti con il Contorta, dunque. Che sempre secondo il Porto potrà essere concluso in due anni. Scartate senza appello le altre soluzioni alternative (Marghera e il Lido). «Benché il decreto Clini Passera non lo riochiedesse», dice Costa, «abbiamo valutato anche i progetti che propongono siti alternativi». Due conferenze di servizi, convocate il 14 novembre 2014 e il 12 febbraio 2015 avrebbero dimostrato «insuperabili problemi di inadeguatezza funzionale e di careenze nella safety-security». Il Porto non è contrario, conclude Costa, a esaminare altri scenari di lungo periodo, ma non immediati. Per questo ci vorrà il nuovo Piano regoltaore portuale, i cui tempi non collimano con le esigenze dare una soluzione immediata a una situazione ritenuta emergenziale».

Probabile dunque che adesso, come già successo con analoghe grandi opere, la commissione di Impatto ambientale possa dare il suo via libera allo scavo, condizionato a una serie di interventi correttivi. Un’ipotesi che già scatena la polemica delle associazioni ambientaliste. Italia Nostra, comitati e associazioni avevano già presentato esposti e segnalazioni. E sono decisi ad andare avanti nel caso in cui il progetto venga approvato. «Illegittimo e contrario alla legislazione speciale che vieta di scavare nuovi canali in laguna». Il progetto prevede di scavare il canale Contorta Sant’Angelo portandolo da due a 10 metri e mezzo di profondità, allargandolo a 130 metri, scavando milioni di tonnellate di fanghi che dovrebbero essere usate per costruire barene ai lati del canale dei Petroli.

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