Contorta, approvato il parere negativo
Una raffica di critiche pesanti. Che demoliscono dal punto di vista procedurale e scientifico la validità della proposta Contorta. Uno studio di cento pagine elaborato dall’assessorato all’Ambiente e dai dirigenti del Comune, coordinati da Andrea Costantini. Integrato dalle osservazioni – altrettanto critiche – dell’Università di Padova con lo studio D’Alpaos, Lanzoni, Defina e dal Corila.
Ieri il parere del Comune sullo Studio del Porto per realizzare un nuovo grande canale in laguna è diventato delibera. Approvato in mattinata dal commissario Zappalorto con i poteri del Consiglio comunale. Il dossier è già stato pubblicato sul sito e inviato al ministero a cui il Comune ha richiesto – vista la «delicatezza del caso» – di integrare la commissione nazionale Via con un rappresentante di Ca’ Farsetti.
Ad oggi la commissione del ministero è stata integrata dal dirigente regionale Giuseppe Fasiol, arrestato nello scandalo Mose-Mantovani e poi scarcerato, ma ancora oggi sotto inchiesta. La prossima settimana intanto la Regione ha convocato una riunione congiunta con il Comune per elaborare una sua posizione. Bocciatura (quasi) senza appello quella protocollata ieri. Pesanti le critiche sulle modalità dello studio.
Definito «incompleto» per quanto riguarda i monitoraggi e gli studi sull’effetto degli interventi», scrivono gli esperti. Lunga la lista delle criticità. Le procedure, prima di tutto. Una parte del documento riprende le pesanti critiche già avanzate dal Comune e dall’ex sindaco Orsoni lo scorso anno, culminate con i ricorsi al Tar contro le ordinanze della Capitaneria.
Da chiarire l’impatto del passaggio delle grandi navi, la tutela del sito lagunare considerato «Patrimonio Unesco», l’incompatibilità del traffico civile con quello mercantile nel canale Malamocco Marghera. E poi le violazioni agli strumenti urbanistici in vigore (Pat, Palav e Variante al Prg per le isole minori), l’aumento dell’inquinamento per il lungo percorso di arrivo in Marittima attraverso la laguna (16,2 chilometri). E, infine, la qualità dei fanghi e la tenuta di velme e barene artificiali rispetto all’erosione provocata da navi che stazzano anche 140 mila tonnellate.
Pesanti, anche se ristrette al piano squisitamente tecnico-idraulico, le critiche degli ingegneri dell’Università di Padova D’Alpaos, Defina e Lanzoni. «I documenti che accompagnano il progetto sono da considerarsi del tutto inadeguati», conclude lo studio. «Il nostro non è un parere politico», ha precisato Zappalorto, che alla riunione del Comitatone di agosto si era astenuto, «ma uno studio tecnico che mettiamo a disposizione».
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