Contestazione a Brunetta, identificati trenta no global
Digos al lavoro sui filmati della videosorveglianza. Contestata l'accensione pericolosa di fumogeno

I no global all’audizione di Brunetta
Sono stati identificati oltre trenta, dei quaranta, partecipanti al tentativo di sfondamento avvenuto venerdì in Prefettura. Si tratta di più o meno giovani legati al mondo dei centri sociali che cercavano di entrare durante l'incontro del ministro Renato Brunetta con gli amministratori della Provincia. Tutti sono stati denunciati per resistenza e danneggiamento. Uno di loro dovrà rispondere anche di accensione pericolosa di fumogeno. Oltre a identificare visivamente una decina dei partecipanti al tentativo di sfondamento gli agenti della Digos hanno individuato gli altri grazie alla videosorveglianza della Prefettura. Per gli ultimi dieci da identificare, fanno sapere in Questura, è solo questione di qualche giorno e anche loro poi finiranno nella lista dei denunciati. Si tratta in quasi tutti i casi di vecchie conoscenze della Digos che da tempo non si rendevano protagonisti di proteste animate. Nella vicenda sono rimasti coinvolti anche persone che non appartengono a quel mondo, persone che erano in coda al corteo quando la testa ha cercato di sfondare il cordone di sei sette poliziotti che hanno trovato quando sono arrivati davanti l'ingresso della Prefettura. Successivamente sono arrivati, in rinforzo, altri agenti del Reparto Mobile di Padova e in quel momento sono volate le manganellate. I manifestanti volevano entrare per contestare il ministro Brunetta. (c.m.)
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