Contestati i maxi rimborsi spese. Via l'assessore grillino

Marco Boscolo Bielo, architetto responsabile di Lavori pubblici e Urbanistica, chiedeva al Comune di Chioggia 920 euro per i viaggi fatti dal Trevigiano, dove abita, a Chioggia. Sindaco irremovibile. Prima crepa nella giunta a 5 stelle
La giunta comunale del Movimento 5 Stelle che governa Chioggia. Marco Boscolo Bielo è il primo a destra
La giunta comunale del Movimento 5 Stelle che governa Chioggia. Marco Boscolo Bielo è il primo a destra

CHIOGGIA. La giunta grillina perde una stella. Ieri mattina, a sorpresa, l’assessore ai lavori pubblici e all’urbanistica Marco Boscolo Bielo ha rassegnato le dimissioni. La scelta è stata giustificata con l’intenzione di proseguire la propria attività professionale di architetto a tempo pieno, ma pare che all’origine ci siano delle turbolenze nate in giunta dopo la richiesta di un rimborso spese da 920 euro per 28 giorni di presenza in ufficio a ottobre.

Spese sostenute per raggiungere Chioggia da Godega di Sant’Urbano (105 km), dove risiede, usando il proprio mezzo. Nulla di illecito, perché la legge lo prevede, ma inopportuno dal punto di vista etico dato che tutti gli assessori grillini, all’atto della presentazione ufficiale, avevano assicurato di non gravare sulle casse comunali con la richiesta di rimborsi spese dato che in tre casi provengono da fuori.

L’esperienza amministrativa di Bielo si chiude dopo appena un semestre. Nulla faceva intuire che ci potesse essere questo epilogo. Pochi giorni fa Bielo aveva annunciato alcuni progetti a cui stava lavorando e che avrebbero trovato corso nel 2017.

«L’assessore ha presentato le dimissioni», spiega il sindaco Alessandro Ferro, «manifestando la volontà di proseguire la propria attività professionale di architetto. Abbiamo convenuto sull’opportunità di interrompere il mandato. Boscolo Bielo ha dimostrato ottime capacità e ha svolto un buon lavoro che sarà portato avanti. Ci lasciamo con stima reciproca».

Parole di circostanza che nascondono però il vero motivo dell’interruzione del rapporto fiduciario. I rumors sono iniziati pochi minuti dopo le dimissioni. Si ventila che tra i motivi della rottura ci sia la richiesta del rimborso spese, che si può visionare nella determinazione 2353 del 29 novembre, in cui Bielo richiede 920,40 euro come indennità di accesso dal 3 al 31 ottobre per le spese di viaggio effettuate con il proprio mezzo.

«Un atto lecito ci mancherebbe», si limita a dire il sindaco a mezza voce, «ma magari certe cose andrebbero prima discusse, soprattutto se pubblicamente si era detto che gli assessori esterni non avrebbero gravato sulle spese rinunciando ai rimborsi».

Tra i motivi qualcuno ipotizza anche che l’assessore avrebbe ambito al ruolo di dirigente all’urbanistica, di cui si terrà a breve il concorso, non tenendo conto della normativa che impedisce a chi ha ruoli politici di concorrere per posti tecnici nella stessa amministrazione per almeno due anni. Boscolo Bielo non è stato raggiungibile al telefono, scegliendo la strada del silenzio. Ora si apre una nuova fase di colloqui e valutazioni di curriculum. Il sindaco ha tenuto per sé le deleghe rimaste vacanti (urbanistica, edilizia Scolastica, edilizia privata, lavori pubblici, servizi manutentivi, trasporti, demanio, patrimonio, demanio turistico) ma quanto prima dovrà nominare un nuovo assessore.

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Anche l'opposizione è preoccupata per la prima defezione in giunta. Lega e Pd ritengono che le dimissioni siano sintomo di turbolenze in corso da tempo, che potrebbero sfociare anche in altre fuoriuscite.

«Non sono affatto sorpreso», commenta il consigliere della Lega, Marco Dolfin, «anzi, da quel che so, già una volta Boscolo Bielo era pronto a firmare le dimissioni e lo hanno convinto a restare. In giunta ci sono delle divergenze di vedute, dovuto a correnti diverse del Movimento, e anche col gruppo consiliare non sarebbero tutte rose e fiori. La verità è che alcuni nomi sono stati imposti dall’alto, molto poco viene deciso a Chioggia e ora le tensioni iniziano a sentirsi. Credo che anche qualcun’altro potrebbe lasciare la squadra. Certo un assessore che abbandona dopo sei mesi non è un bel segnale. Soprattutto se i motivi sono legati a rimborsi spese arrivati a sorpresa o alla ricerca di posti dirigenziali che non si possono avere per legge».

Il Pd sposta la critica su un altro versante. «Con queste dimissioni», commenta il segretario Dem, Antonio Duse, «si rischia che progetti importanti rimangano congelati o non seguiti con la giusta attenzione, mi riferisco alle manutenzioni scolastiche per le quali sono stati stanziati 500.000 euro, ai Patti territoriali, al nuovo tracciato per la Romea, alle battaglie in corso sull’impianto gpl. Prendiamo atto del fallimentare metodo di nomina degli assessori e ci sorprendiamo delle motivazioni che lo hanno provocato». 

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