Contestati gli indennizzi stop alla tangenziale nord
MOGLIANO. Clamoroso stop alla tangenziale Nord: l'azienda espropriata fa ricorso e blocca tutto. Le ruspe avrebbero potuto entrare in azione già ieri, grazie ad una procedura lampo per l'acquisizione dei terreni interessati dal tracciato. Il valore economico degli indennizzi però non ha soddisfatto la Società Agricola sas della famiglia Pesce, attuale proprietaria dei due campi compresi tra il Terraglio e via Zermanesa. In tempo record è scattato il ricorso al Tar contro i decreti di esproprio e quelli di occupazione temporanea emessi dalla Provincia di Treviso. Per il presidente Leonardo Muraro, sponsor primario della nuova tangenziale che collegherà la rotonda Nigi sul Terraglio con il nuovo ingresso autostradale di via Zermanesa, si tratta di una doccia fredda. Martedì scorso il Tar regionale ha emesso un decreto cautelare in cui accoglie l'istanza avanzata dagli avvocati dello studio Borella, per conto della società. La camera di consiglio che entrerà nel merito del ricorso è stata fissata per fine mese, il 27 novembre. Fino ad allora i lavori della tangenziale nord, opera complementare al Passante attesa da anni, rimarranno congelati.
Il motivo del contendere è legato al valore dell'indennizzo che, secondo i proprietari, sarebbe notevolmente inferiore (meno della metà) rispetto ai parametri degli espropri effettuati negli ultimi anni per il Passante di Mestre e per altre opere. «Quei parametri fanno riferimento ad un accordo specifico», risponde però Muraro, «noi abbiamo seguito i parametri di legge. Mercoledì pomeriggio siamo entrati in possesso degli altri terreni (20 proprietari di altre aree minori), ci auguriamo su questo ricorso prevalga il senso civico». Nel ricorso si avanzano forti perplessità anche sulle procedure d'urgenza utilizzate dalla Provincia, che avrebbe rinunciato alla mediazione e alla possibilità di stipulare un accordo bonario. I titolari lamentano anche il mancato riconoscimento di un indennizzo per il frazionamento dei terreni. I due campi, un tempo di proprietà della famiglia Bianchi acquisiti pochi anni fa, si sviluppano in uno spazio di circa 100 ettari, 7 dei quali saranno occupati dal sedime stradale. Ma il progetto della tangenziale comporta anche una suddivisione dell'area agricola in dieci porzioni con un conseguente deprezzamento complessivo e difficoltà di passaggio tra i diversi fondi. C'è chi ha definito quello della Provincia come un «intervento a gamba tesa». Rimanendo nella metafora calcistica l'arbitro per ora ha fischiato il fallo. Il futuro della tangenziale, che vale 9 milioni di euro, rimane appeso a un filo.
Matteo Marcon
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