Contenzioso, decide il Consiglio di Stato
CAVALLINO. Proprio in questi giorni il Comune di Venezia ha versato al comune di Cavallino-Treporti 499 mila euro.
Si tratta degli interessi, già riconosciuti nel 2013 al neo comune dal Consiglio di Stato, maturati negli anni di contenzioso sull’6,82% dell'avanzo di amministrazione del 1998, pari a 780 mila euro, ovvero l’ultimo bilancio prima della separazione dell'allora comune di Venezia.
Sempre sulla separazione patrimoniale si è tenuta nei giorni scorsi l'ultima udienza del Consiglio di Stato, appositamente fissata dal presidente del collegio, per verificare se, sulla base delle varie sentenze finora emesse rispetto alla questione patrimoniale in atto fra i due comuni che si trascina dal 2001, il comune di Cavallino-Treporti e il comune di Venezia avessero raggiunto un’intesa stragiudiziale sul resto delle questioni in sospeso, ovvero se le parti in causa avessero trovato un accordo sulla somma in questione.
«Quest'ultima udienza del Consiglio di Stato ha dimostrato ancora una volta che un’intesa è praticamente impossibile», spiega il sindaco Claudio Orazio, «è questo perché il comune di Venezia continua a ritenere che il nostro comune non abbia diritto al 6,82% del patrimonio così come invece è stato stabilito dalla delibera originaria della Provincia del 2001 e dalle successive sentenze di Consiglio di Stato e Corte Costituzionale».
«Il Presidente del Consiglio di Stato», spiega ancora il sindaco, «ha preso atto di tali posizioni e ha deciso quindi di procedere con una sentenza in ottemperanza con quanto da noi richiesto».
«Dovremmo quindi essere a una svolta decisiva della vicenda». spiega ancora Orazio, «possiamo dire che il Consiglio di Stato ha deciso di decidere». «Sulla base della originaria delibera della Provincia di Venezia del 200d opo la separazione da Venezia, al Comune di Cavallino-Treporti spetta anche il 6,82% del patrimonio netto del Comune di Venezia, la stessa percentuale delle partecipazioni nelle società di cui il Comune di Venezia è socio. Per quanto riguarda le società all’inizio dello scorso anno la Provincia di Venezia ha deliberato in un modo che però ha lasciati insoddisfatti i due comuni, tanto che la delibera è stata impugnata davanti al Tar».
Francesco Macaluso
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