Contenzioso con il Comune, “Striscia la Notizia” all’Ater

Un servizio sui dieci alloggi delle ex Conterie a Murano finiti e mai consegnati. E intanto la Regione diffida il Cda e il presidente. Mazzonetto: «Sono tranquillo»

VENEZIA. “Striscia la Notizia” mette i riflettori sull’Ater e il contenzioso con il Comune di Venezia, in particolare per quanto riguarda i 10 alloggi nelle ex Conterie di Murano - finiti da anni dall’Azienda territoriale di edilizia residenziale ma mai consegnati perché Ca’ Farsetti non ha ancora realizzato l’impianto fognario – e quelli invece non ancora realizzati ad Altobello.

Negli uffici dell’Ater con le telecamere al seguito si è infatti presentato ieri mattina il giornalista Moreno Morello del noto programma di denuncia satirica di Canale 5 che, accompagnato anche dal presidente Alberto Mazzonetto si è poi recato a Murano per rendersi conto della situazione.

Il servizio sul caso Comune-Ater (l’azienda si prepara tra l’altro a una causa chiedendo 8 milioni e 300 mila euro di crediti arretrati da parte di Ca’ Farsetti) dovrebbe andare in onda nei prossimi giorni, non prima che Morello abbia sentito anche la controparte, cioè il Comune di Venezia, ascoltando sulla vicenda il commissario straordinario Vittorio Zappalorto o il direttore generale Marco Agostini.

Intanto l’Ater veneziano è alle prese anche con il “fronte” aperto nei suoi confronti dalla Regione e in particolare dall’assessore all’Edilizia pubblica residenziale Massimo Giorgetti.

La Giunta regionale ha infatti approvato una delibera che prevede una diffida che anticipa la richiesta di scioglimento dell’intero Consiglio di amministrazione dell’Ater, a cominciare dal presidente Mazzonetto, rimesso in carica da una sentenza del Tar del Veneto, dopo che la stessa Regione, su mandato di Giorgetti gli aveva revocato l’incarico.

Allo scioglimento seguirebbe, ovviamente, il commissariamento dell’ente.

Lunga la lista delle «colpe» attribuite all’Ater veneziano: dagli errori contabili, alle morosità di vecchia data e mai riscosse, agli alloggi sfitti e privi di adeguata manutenzione, alla mancanza di figure di peso nelle aree principali dell’azienda. Il Cda e Mazzonetto hanno ora venti giorni di tempo per rispondere alle contestazioni della Regione.

«Lo faremo puntualmente - replica Mazzonetto - anche perché abbiamo la coscienza a posto e la convinzioni di aver operato nel modo migliore nelle condizioni difficili in cui ci siamo trovati. Siamo stati noi i primi e in quel caso in solitudine a mettere sotto accusa l’operato dei due direttori Di Prima e Contarin e di un dipendente poi licenziato e a tutti e tre la Corte dei Conti chiede ora un congruo risarcimento. Ora che la Regione ci chiede conto di problemi esistenti già da anni, risponderemo nel modo più preciso e circostanziato».

Enrico Tantucci

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