Contatti tra Reyer e Fip per il nuovo palasport

A dicembre scorso società e federazione si sono incontrate per trovare una soluzione In ballo la deroga per continuare a giocare al Taliercio anche nella prossima stagione
DORO VILLORBA AG. FOTOFILM GALA' DEL BASKET AL PALAVERDE, in foto gianni petrucci
DORO VILLORBA AG. FOTOFILM GALA' DEL BASKET AL PALAVERDE, in foto gianni petrucci
La holding L.B. (che sta per Luigi Brugnaro) in cui sono confluite le società e proprietà di cui si è spogliato il sindaco con l’operazione “blind trust”, operativa da prima di Natale, si è messa in moto per risolvere l’emergenza Palasport per la Reyer. Occorre elaborare un progetto per un palasport da 10 mila posti ai Pili e ottenere così, entro aprile, ha spiegato l’ad Giuseppe Venier, una deroga dalla Federazione per lo svolgimento dei prossimi playoff di basket. «Siamo in ritardo ma ci proviamo», dice l’ad Giuseppe Venier.


La querelle sui Pili e il nuovo palasport per la Reyer si inserisce in una vicenda nazionale che riguarda molte delle società di basket di serie A. Come Venezia, campione d’ Italia uscente, il problema tocca Trento, Reggio Emilia, Brindisi, Capo d’Orlando, tutti alle prese con la “grana” capienze dei palazzetti.


Il Taliercio, dopo un primo ampliamento costato 1 milione e 400 mila euro, conta oggi 3.500 spettatori. Ma la Federazione Italiana Pallacanestro di Gianni Petrucci ha portato la capienza per accedere ai playoff a 5 mila spettatori. Lo confermano fonti della Lega Basket: il vincolo dei 5 mila spettatori, ci viene spiegato, vale per i prossimi playoff ma anche, per il campionato stagione 2018-2019.


Se non si ottempera non si è esclusi dal campionato ma si va a giocare altrove. Nel caso di Venezia, a Treviso o a Padova. Con ovvio malcontento di società e tifoseria. Per questo Venier, spiega che il gruppo ha fretta di presentare entro aprile un progetto di nuovo palasport, da almeno 10 mila posti in zona Pili, su terreni di una società del gruppo, la Porta di Venezia Spa.


L’obiettivo è presentare il progetto e ottenere una deroga dalla Federazione ma qui entra in campo il non facile dialogo tra Fip e Lega Basket, la lega delle società. A fine dicembre 2017,
La Repubblica
ha fatto il punto della controversia: la Federazione contesta alla Lega di non aver dato risposte sulle norme sugli impianti e ha reso pubblico di aver allacciato contatti con alcune società: «Venezia, Sassari e Trento hanno preso contatti con la Fip per trovare soluzioni idonee in attesa di poter adempiere alle norme». La Lega Basket ha spiegato che le società «si adegueranno» a vincoli posti dalla Fip con una scelta autonoma ma alla fine di novembre ha presentato un progetto che prevede, appunto, le deroghe: vincolate a «progetti che hanno fattibilità tecnica acclarata, copertura finanziaria e sostenibile e presentati per la valutazione agli uffici competenti dei Comuni interessati». Tutti i club stanno definendo i progetti di adeguamento degli impianti. Poi la Federazione, da quel che si capisce, deciderà caso per caso. Per questo la Reyer ha tanta fretta.


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