Contarin contro Cereser ricette opposte per la città

Faccia a faccia tra i candidati in diretta video: i lettori hanno dettato i temi del confronto e messo a nudo i punti deboli dei due schieramenti di centrodestra e centrosinistra
Di Ugo Dinello e Giovanni Cagnassi
MALFITANO - INTERVISTE SINDACI. Andrea Cereser, Giansilvio Contarin
MALFITANO - INTERVISTE SINDACI. Andrea Cereser, Giansilvio Contarin

Precisi, educati e concreti. Il primo faccia a faccia tra i candidati a sindaco di San Donà rivela due personaggi di spessore politico e amministrativo, preparati, con una forte voglia di far capire le proprie idee e progetti ma con un forte senso del rispetto dell’avversario politico. Andrea Cereser e Giansilvio Contarin hanno dato il via ieri durante la diretta streaming organizzata dal nostro giornale a un confronto serrato e senza esclusione di colpi, ma dove è stata evitata ogni travalicazione: un esempio di politica spiegata e ragionata rispetto a quella urlata.

S’inizia puntuali ed entrambi i candidati a sindaco di San Donà impongono una personalità che affronta senza paura le domande. Per buttare subito un po’ di benzina viene chiesto a ciascuno di convincere gli elettori a non votare l’avversario.

Subito si capisce che Contarin, candidato in pectore del centrodestra, vuole lanciare il messaggio della continuità: lui sarà il garante del passaggio senza strappi dall’era Zaccariotto. Rinuncia a trovare i difetti nelle idee dell’avversario e specifica invece le proprie. D’altronde gioca “in casa”, lui è assessore uscente, quindi punta a rassicurare sui progetti in corso. Cereser, sostenuto dal Pd e da una serie di civiche, invece è “l’alternativa” e ha buon gioco nell’elencare le mancanza strutturali che, a suo vedere, sono state palesate dalla passata amministrazione legata all’attuale presidente della Provincia, Francesca Zaccariotto.

Al momento dell’espressione dei programmi, che in tutti gli altri Comuni chiamati al voto sono quasi in fotocopia, si è vista la capacità del bacino sandonatese di distinguersi, la “fame” di politica che il Basso Piave esprime. Se infatti Cereser ha puntato su lavoro, liberazione e ottimizzazione delle risorse (specie di quelle comunali) e sulle strutture (banda larga e rete con gli altri Comuni del territorio), Contarin al lavoro fa seguire subito le infrastrutture, elencando nella “porta nord” e nella tangenziale i due volani del suo programma, che si chiude con la sicurezza.

Molto differenti, quasi antitetiche, le filosofie che governano le due visioni politiche per il governo della città.

Contarin usa infatti più volte una frase: «Non ci può essere solidarietà se non c’è ricchezza», un concetto sottolineato con «la nostra sarà la giunta dei “Sì” che non metterà i bastoni tra le ruote a chi vuole creare ricchezza».

Cereser invece propone una visione più solidaristica, verrebbe da dire tipica veneta, dell’amministrazione. Usa molto parole come “volontariato” e “rete solidale” oltre a trasparenza e taglio alle spese.

L’interazione con i lettori scatena le passioni e specialmente mette a nudo alcuni degli inevitabili “rospi ingoiati” per la costruzione dei rispettivi schieramenti politici. Così se un lettore chiede conto a Cereser della presenza nel suo schieramento di Oliviero Leo, area An, ex assessore della giunta Zaccariotto, un altro chiede a Contarin dello strano rapporto sempre con Francesca Zaccariotto, accusata di un sostegno “debole” al candidato del centrodestra.

Entrambi sanno che i lettori hanno centrato in pieno i rispettivi punti deboli. Cereser ne approfitta per ribadire il carattere “aperto e propositivo” della propria coalizione con capacità differenti messe al servizio del cittadino. Contarin descrive invece il rapporto con la lista Zaccariotto “leale” e approfitta per ricordare il patto politico che ci sta sotto.

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