Contapersone e transenne in aree sature
Limitazione degli accessi in alcune delle parti più affollate di Venezia - a partire da San Marco - e solo nei momenti di eccessivi “picchi” di presenze. E adozione anche di un conta-persone che permetta di stabilire con una certa precisione se il limite di capienza in precedenza stabilito sia stato raggiunto e decidere appunto se chiudere o no. È una delle delibere di giunta - forse la più delicata - a cui l’Amministrazione Brugnaro sta lavorando per presentarla anche all’Unesco prima della fine di aprile e dimostrare così concretamente che Venezia vuole muoversi anche sul problema del controllo dei flussi turistici: uno dei punti su cui l’organismo di tutela delle Nazioni Unite ha nuovamente scritto al Comune, chiedendo impegni precisi.
No numero chiuso. Nessun numero chiuso, dunque, che il Comune non vuole istituire e che sarebbe anche di dubbia legittimità per la libera circolazione dei cittadini consentita dalle leggi europee. Ma un primo segnale contenuto nel “pacchetto” di cinque delibere che si vuole approvare in giunta prima della fine di aprile.
«Affronteremo il problema con alcune delibere che riguarderanno il decoro, l’ordine pubblico» ha già dichiarato Brugnaro « ma anche la gestione dei momenti di punta delle presenze turistiche in città con l’introduzione di alcune limitazioni».
Conta persone. In un’altra intervista, pochi giorni fa, ha parlato anche dell’introduzione sperimentale del contapersone proprio per stabilire il limite per le chiusure ai turisti dei luoghi più affollati e frequentati come appunto Piazza San Marco. «È chiaro che c'è una questione di quale sia il limite» ha dichiarato il sindaco «ma per una città come Venezia è anche inevitabile un afflusso così. Comunque daremo un segnale, almeno un conta-persone, e per carità reversibile, altrimenti poi accusano anche su quello».
Il conta-persone può essere manuale o anche, per luoghi più grandi, elettronico, per permettere di avere il controllo degli accessi, oltre che verificare e memorizzare la persistenza delle persone. I sensori di rilevamento sono intelligenti, distinguono la direzione di passaggio, e mantengono al proprio interno oltre 6 mesi di conteggi con dettaglio di 5 minuti.
Zone sature e transenne. Si tratta di capire come si orienterà il Comune, ma in ogni caso la chiusura delle “zone sature”, avverrebbe in modo “artigianale”, come in occasione del Carnevale, con l’installazione di transenne presidiate, che possono essere rimosse o spostate all’occorrenza. L’idea è anche quella di spingere così, di fronte alle barriere, la massa turistica a spostarsi anche in altre zone della città meno frequentate ma non meno belle, come quella di Castello, “spalmando” i flussi, che è sempre stato uno degli obiettivi dichiarati di Brugnaro.
La delibera farà tesoro almeno in parte anche delle indicazioni che sono uscite dalle numerose audizioni sul problema dei flussi turistici. I tecnici - come è stato detto anche ieri nella Commissione in cui è stata presentata l’Organizzazione di Gestione del Turismo, di cui parliamo a parte - stanno ultimando un documento di sintesi che verrà poi presentato alla giunta. Tra le molte proposte, ci sono appunto quelle di fissare un tetto alle presenze giornaliere di turisti in città. Difficile farlo in modo complessivo, per i problemi di controllo. Ma molto più semplice stabilirlo per zone circoscritte, come appunto Piazza San Marco o altre, ricorrendo appunto all’ausilio di un conta-persone per verificare il raggiungimento del limite, oltre il quale chiudere l’accesso.
Prenotazioni turistiche. L’altro terreno, più complesso, su cui si vorrebbe lavorare, è quello del controllo delle prenotazioni turistiche dei gruppi per arrivare anche qui a fissare dei limiti o almeno dei meccanismi di disincentivi per chi viene nei periodi più «caldi».
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